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Banco
del Mutuo Soccorso (72) |
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Primo disco di una
(lo dico senza problemi) delle mie BANDS preferite di
tutti i tempi!!!
Grandiose melodie e ritmi sfrenati che vedono trainanti
le grandiose mani dei due fratelli Gianni e Vittorio
Nocenzi e la caratteristica voce di Francesco Di Giacomo.
Il disco delinea subito lo spirito stilistico della
band rendendolo inconfondibile anche nei dischi successivi
(o almeno in parte di essi).
Pianoforti, clavicembali e organi Hammond sono sempre
in primo piano ma con un grande feeling con gli altri
strumenti.
Purtroppo la qualità di registrazione del suono (anche
su CD) non è delle migliori!
"R.I.P." narra la commovente storia di un vecchio
soldato con un grandioso contrasto tra la parte
tirata della battaglia e la toccante morte mirabilmente
sottolineata dal pianoforte; "Metamorfosi" mette in
risalto la grande tecnica dei componenti in un grandioso
risultato d'insieme toccando l'apice nella breve parte
cantata. Insieme a "Passaggio" e "Traccia" sono brani
che il banco esegue tutt'ora nei concerti .
Da segnalare anche la lunga "Il giardino del mago":
viaggio verso questo giardino irreale in cui si può
sfuggiare al fatale destino. "...a che serve poi
la realtà"
Commento finale: un MUST.
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Track list:
- In volo
- R.I.P.
- Passaggio
- Metamorfosi
- Il giardino del mago
- Traccia
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Darwin!
(72) |
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Questo disco è sicuramente
uno dei miei preferiti!!!
Grandiose atmostere nella lunga "L'evoluzione": divisa
in più parti trova l'apice massimo in un pazzo incrocio
di moog che ribadisce senza mezzi termini la grande
bravura sia come esecutore che come compositore di Vittorio
Nocenzi. Incredibile "La conquista della posizione eretta":
nella prima parte strumentale spicca tecnicità
e virtuosismo, con strani effetti "preistorici";
e una seconda parte cantata molto melodiosa. Da sottolineare
il bel testo perfettamente studiato per la voce di Di
Giacomo che affascina nel finale "e dove l'aria in
fondo tocca il mare lo sguardo dritto può guardare".
Intervallo jazzy nella "Danza dei grandi rettili" seguita
da "Cento mani e cento occhi" fino ad arrivare a "750.000
anni fa...l'amore" : un classico del gruppo. Singolare
ed originalissimo il testo: parla di un preistorico
amante che spia la sua bella, sognando di conquistarla
non nasconde la paura da essere rifiutato.
Segue "Miserere alla storia" con un incredibile e potentissimo
intermezzo di pianoforte!
Chiude "Ed ora io domando tempo al tempo...": stilisticamente
diversa dalle altre canzoni del disco ma con una bella
parte di clavicembalo ed uno strano effetto scricchiolio
della ruota del tempo che passa.
un MUST ! Ascoltare per credere! |
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Track list:
- L'evoluzione
- La conquista della posizione eretta
- Danza dei grandi rettili
- Cento mani e cento occhi
- 750.000 anni fa...l'amore?
- Miserere alla storia
- Ed ora io domando tempo al tempo ed egli mi risponde...non ne ho!
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Io
sono nato libero (73) |
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"Io sono nato libero" è il terzo disco del Banco Del Mutuo Soccorso e si può etichettarlo sicuramente come il più maturo sia dal punto di vista delle composizione sia dei testi maggiormente impressi e incisivi sul piano politico. Di Giacomo riesce mirabilmente ad imprimere alla voce quel calibro di teatralità realistica tipica ed unica anche se nel complesso l'apporto maggiore deriva, secondo me, dal differente metodo di concezione musicale. Le tracce sono sviluppate in maniera più complessa e completa, si veda ad esempio la prima "Canto nomade" suite di 15 minuti in cui non mancano sia momenti davvero incisivi ma anche qualche parte leggermente pesante nella zona strumentale delle percussioni. Segue "Non mi rompete": è uno dei classici del gruppo che a onor del vero non mi entusiasma più di tanto in quanto non è molto in linea con il resto delle canzoni. La vera novità del disco è "La Città Sottile" scritta da Gianni Nocenzi. Bisogna dire che in tutto il disco l'apporto del piano di Gianni Nocenzi è a dir poco fondamentale e molto più maturo rispetto ai precedenti due lavori. Gli arrangiamenti raggiungono l'apice con la grandiosa "Dopo...niente è più lo stesso" in cui dopo un inizio potentissimo si può assistere ad un autentico castello costruito con il marchio di fabbrica dei fratelli Nocenzi: Gianni al piano e Vittorio ai sintetizzatori. Chiude "Traccia II", virtuale aggancio al primo lavoro, in cui i raffinati arrangiamenti portano in prima luce l'estroso amore dei raffinati esecutori per la musica classica.  
Pur trovandolo un lavoro più completo ed adulto dei precedenti, alcune parti risultano penalizzate per la scelta di dare risalto più al messaggio portato all'ascoltatore che alla musicalità. Risulta comunque un disco indispensabile.
"...cosa ho vinto, dov'è che ho vinto quando io,
vedo che niente è più lo stesso, ora è tutto diverso."
Consigliato.
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Track list:
- Canto nomade per un prigioniero politico
- Non mi rompete
- La città sottile
- Dopo...niente è più lo stesso
- Traccia II
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Banco
IV (75) |
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Dopo aver meritatamente guadagnato successo e stima con i primi tre lavori,
il gruppo tenta la strada dell'estero come altri gruppi tipo P.F.M. e Orme.
Il nome viene accorciato per convenienza ed essere maggiormente
digeribile. Lo ritroveremo anche in quel di casa nostra a poco più di tre anni di distanza.
Le canzoni sono tratte dal disco d'esordio e da
"Io Sono Nato Libero" ma completamente risuonate e anche riviste in struttura
includendo i testi in inglese e
con l'aggiunta di una nuova traccia "L'albero del Pane".
Si inizia con "Chorale" che è una rivisitazione leggermente orchestralizzata di "Traccia II".
Segue quindi la nuova "L'Albero del Pane" (cantata in italiano) che rappresenta, secondo me, il ponte tra il passato,
ovvero lo stile dei primi tre lavori, e il futuro prossimo, "Garofano Rosso" e "Come in un'ultima cena".
Si passa quindi alle canzoni tradotte e riviste:
viene cambiata la struttura di "Metamorphosis" (Metamorfosi), allungata fino a 15 minuti,
per una versione che lascia letteralmente senza respiro. Si può dire di essere arrivati alla
stesura definitiva in quanto la versione che il Banco esegue tutt'ora
nei Live (e che si trova anche in "Nudo") è praticamente questa, anche se depurata di alcune parti strumentali
e riadattata per due chitarre e una unica tastiera.
Arriva il secondo lato con "Outside" (R.I.P.), "Leave me Alone" (Non mi rompete) e "Nothing's the Same" (Dopo...niente è più lo stesso)
con delle interessantissime variazioni strumentali rispetto alle originali. Chiude "Traccia II" praticamente
uguale, solo diversamente mixata.
Non posso che applaudire il gruppo per essere riuscito a migliorare le già perfette
composizioni originali anche se (mi lascio andare ad una critica)
saltare a piè pari un capolavoro come "Darwin!" mi sembra una scelta discutibile.
Si poteva togliere "Leave me alone", ovvero "Non mi rompete", per lasciare spazio a qualche
chicca tipo "Cento mani e cento occhi", "Miserere alla storia" o magari la
superba "La conquista della posizione eretta".
Il disco non esiste sul mercato: lo si può trovare in vinile
nelle varie fiere, anche se il prezzo non si può certo definire accessibile
(che vuoi che sia il denaro dirà poi il guaritore Voilà Mida, ma...), o,
in alternativa, se ne può ordinare una copia (ma con copertina originale) dal sito ufficiale del gruppo.
Non entro in polemica sul fatto che un disco di un gruppo italiano sia stato stampato in cd solo in Giappone...!!!
Super consigliato ai fans del Banco primo periodo.
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Track list:
- Chorale
- L'Albero del Pane
- Metamorphosis
- Outside
- Leave me Alone
- Nothing's the Same
- Traccia II
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Garofano
rosso (76) |
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Disco colonna sonora
del film "Garofano rosso" completamente strumentale
trova secondo me i picchi più elevati nella grintosissima
"Garofano rosso" (soprattutto nella seconda parte),
nella "Passeggiata in bicicletta", nella bellissima
"Tema di Giovanna" e nel "Notturno breve".
Il disco è buono
anche se segna un piccolo cambio di direzione del gruppo:
lo consiglio ai fans scatenati. |
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Track list:
- Zobeida
- Funerale
- 10 giugno 1924
- Quasi saltarello
- Esterno notte (casa di Giovanna)
- Garofano rosso
- Suggestioni di un ritorno in campagna
- Passeggiata in bicicletta e corteo di dimestranti
- Tema di Giovanna
- Siracusa: Appunti d'epoca
- Notturno breve
- Lasciando la casa antica
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Come
in un'ultima cena (76) |
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Il cambiamento di
stile diventa palpabile da questo lavoro: risulta di
minor impatto sonoro ma comunque molto gradevole.
Spiccano "Il ragno" (tutt'ora in scaletta) e l'inizio
travolgente di "Voila' Mida" in cui è possibile riassaporare
appieno il grande agglomerato sonoro che il gruppo non
proponeva da un po'...
Da segnalare anche la ballata acustica "La notte è piena"
con un sognante finale di pianoforte. Chiude "Fino alla
mia porta" che sarà estesa e rinominata nel successivo
disco live "CAPOLINEA".
Per l'angolo delle curiosità
troviamo l'immagine all'interno del package: una rivisitazione
de L'Ultima Cena con al posto di alcuni
apostoli, i componenti del gruppo.
Un gran bel disco ma
con sonorità più soft. |
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Track list:
- ...a cena, per esempio
- Il ragno
- E' così buono Giovanni, ma...
- Slogan
- Si dice che i delfini parlino
- Voilà Mida (il guaritore)
- Quando la buona gente dice
- La notte è piena
- Fino alla mia porta
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As
in a Last Supper (76) |
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Dello stesso
anno anche questa uscita estera del disco "Come in un'ultima cena", praticamente intatto dal punto di vista
musicale ma con i testi tradotti in inglese ed il nome del gruppo abbreviato in Banco
in modo da consentire la continuità con il disco "IV".
Non ebbe un grande successo in quanto il fenomeno progressivo
all'estero era in fase decadente (forse in maniera ancor più accentuata
che nel nostro paese). Ovviamente è una proposta
di valore anche se le liriche in italiano si sposano maggiormente
con la musica del gruppo, almeno a mio giudizio.
Di interesse da un punto di vista collezionistico in
quanto questo lavoro non è stato stampato sul territorio nazionale.
Una curiosità: questa versione inglese è stata curata da Angelo Branduardi.
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Track list:
- At supper, for example
- The spider
- John has a good heart, but...
- Slogan
- They say dolphins speak
- Voilà Midae!
- When good people counsel
- The night is full
- Towards my door
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...di
terra (78) |
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Altro disco strumentale dove la band viene affiancata
dall "Orchestra dell'Unione Musicisti di Roma" diretta da
Vittorio Nocenzi.
I titoli/versi delle varie parti sono di Di Giacomo:
Nel cielo e nelle altre cose mute
terramadre,
non senza dolore io vivo né più di un albero non meno di una stella
nei suoni e nei silenzi di terra.
Bellissimo il tema ma a volte l'orchestrazione risulta un po' forzata!
Comunque onestamente come disco strumentale lo preferisco a "Garofano rosso"
soprattutto per l'entusiasmante finale di pianoforte di "Di terra".
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Track list:
- Nel cielo e nelle altre cose mute
- Terramadre,
- Non senza dolore
- Io vivo
- Né più di un albero non meno di una stella
- Nei suoni e nei silenzi
- Di terra
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Canto
di primavera (79) |
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Qui la storia cambia...!
Le sonorità cominciano a spostarsi sempre di più verso
il pop e si salvano "Canto di primavera" , la bella
"E mi viene da pensare" e "Lungo il margine".
Il gruppo ha definitivamente abbandonato quello stile
che lo ha reso noto nei primi dischi.
Essendo comunque franchi
bisogna dire che il prodotto è ben confezionato
e suona discretamente in un contesto leggero, cosa che
verrà smarrita coi successivi lavori negli anni
'80. |
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Track list:
- Ciclo
- Canto di primavera
- Sono la bestia
- Niente
- E mi viene da pensare
- Interno città
- Lungo il margine
- Circobanda
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Capolinea (80) |
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Il capolinea è
per definizione la fermata terminale di un tracciato
di trasporto: la semplice composizione delle parole
capo e linea. L'enfasi sul significato
di punto finale è stato sottolineato da molti
critici ed ascoltatori come la fine del tempo progressivo
del Banco scordando, forse, lo stesso semplice significato
del termine, riportato nella frase precedente.
Considerare il materiale
presentato in questo lavoro come un capolinea implica
una continuità (che sta appunto nella linea...
forse sto esagerando con la filosofia...) con il "prima"
ovvero un mettere sullo stesso binario non le storiche
composizioni del gruppo, che sono qui riproposte, ma
il loro arrangiamento e la loro esecuzione: con suoni
già ammiccanti agli anni '80, ritmi danzerecci,
trombette squillanti, falsi battiti di mano (non mi
dite che quelli all'inizio di "Canto di Primavera"
sono veri...), tagli senza motivo ("750.000 anni
fa...l'amore?"), e quant'altro, non mi sento personalmente
di considerare le due cose su uno stesso piano.
Resto allibito dalla
versione di R.I.P. e mi chiedo se il pubblico che si
sente applaudire in maniera così forte sia conscio
del pregresso del gruppo o sia capitato lì per
caso (...Capolinea era un famoso Jazz Club di Milano
e non una balera romagnola... mah): un fan vecchio stampo
non si sarebbe di certo scaldato le mani così
fervidamente. Anzi...
Più che un capolinea
ritengo sia un inizio di tracciato; un percorso che
proseguirà sulla giusta (per questo tipo di sound)
strada di discorsi alla Urgentissimo, Buone Notizie,
eccetera che non mi hanno mai entusiasmato.
Da dimenticare.
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Track list:
- Il ragno
- Canto di primavera
- 750.000 anni fa... l'amore?
- Capolinea
- R.I.P.
- Garofano Rosso
- Non mi rompete
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Da qui messere si domina la valle...B.M.S. (91) Da qui messere si domina la valle...Darwin (91) |
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In questi due "Da qui
messere si domina la valle" vengono riproposti i primi
due dischi completamente riregistrati con suoni moderni
e batteria elettronica inserendo anche variazioni o
ampliazioni ai vari momenti di assolo.
Bella l'orchestrazione in "Passaggio" e in "750.000
anni fa...l'amore". Si tratta comunque di un lavoro
a quattro mani in quanto sono presenti solo Vittorio
Nocenzi, Rodolfo Maltese, Francesco Di Giacomo e Pierluigi
Calderoni.
Io preferisco gli originali...ma non sono male per un
ascolto occasionale. |
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Il
13 (1994) |
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Tredicesimo disco ufficiale
dello storico gruppo romano che torna alla ribalta cercando di proporre
un disco moderno sotto tutti i punti di vista: musicalmente si sprecano
i suoni all'ultimo grido con tanto di chitarre sweep-ose (meglio
osè forse...), tiro alla Litfiba (!!!) e,
cosa che più colpisce, con testi irriverenti ma che preferiscono
qualche parola grossa alla vena poetica di un tempo
('Avanti popolo alla ricotta, che la bandiera è una pagnotta').
Se non ci fosse scritto
Banco del Mutuo Soccorso sulla copertina
non potrei credere alle mie orecchie... e
se non per l'inconfondibile voce di Di Giacomo e qualche
toccata tastieristica di Nocenzi che generalmente si
perde nel marasma del nuovo sound. Trovo inoltre altamente
contrariante che sia lo stesso Nocenzi a cantare ben
tre canzoni: su un totale di 15 brani di cui 5 strumentali,
la percentuale è abbastanza rilevante... Penso
e sono abbastanza convinto del fatto che questo sia
un disco di passaggio...o almeno spero. Di certo confidavo
in una riscossa con questo ritorno, non dico all'altezza
dei vecchi tempi ma neanche un remember di "Urgentissimo"
e "Buone Notizie"...
Mi sento in condizioni di segnalare
"Sirene", il passaggio di "Spudorata" che verrà
ripreso in "Roma/Tokyo" (il resto no comment), "Guardami
le Spalle" e la traccia migliore "Bambino".
Cito da "Tremila": 'Attento,
quando cambia il vento, quelli senza idee per primi vanno a fondo...'.
Amen.
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Track list:
- Dove Arrivano gli Occhi
- Sirene
- Sirene (Parte II)
- Brivido
- Guardami le Spalle
- Anche Dio
- Spudorata
- Bambino
- Tremila
- Rimani Fuori
- Emiliano
- Mister Rabbit
- Magari Che
- Tirami la Rete
- Bisbigli
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Nudo
(97) |
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Questo doppio "Nudo"
è diviso in tre parti: una nuova canzone da 15 minuti
initolata "Nudo" , una parte unplugged e una parte live.
Non male la nuova traccia
"Nudo" anche se improntata in maniera leggermente più
moderna e quindi diversa dalle migliori canzoni del
gruppo.
Nella parte 'unplugged'
vengono riinterpretati i vecchi cavalli di battaglia
con 2 chitarre acustiche e un pianoforte.
Grandioso il risultato!!!!
La parte 'live' occupa
completamente il secondo CD.
Impressionante la sonorità, la precisione e la grinta
con cui vengono eseguiti i pezzi , contando anche l'assenza
di Gianni Nocenzi! "La conquista della posizione eretta"
e "Metamorfosi" incoronano indubbiamente Vittorio Nocenzi
come uno dei più grandi musicisti italiani presenti
sulla scena.
Alta tensione anche in "Roma/Tokyo" e "Traccia".
CONSIGLIATO. |
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Track list:
CD 1
- Nudo (pt I)
- Nudo (pt II)
- Nudo (pt III)
- E mi viene da pensare
- Prologo #1
- R.I.P.
- Il ragno
- Emiliano
- L'evoluzione
- 750.000 anni fa... l'amore?
CD 2
- Sul palco
- La conquista della posizione eretta
- Metamorfosi
- Guardami le spalle
- Roma/Tokyo
- La band
- Bisbigli
- Passaggio
- Coi capelli sciolti al vento
- Traccia
- Prologo #2
- Non mi rompete
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No
Palco (2003) |
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Disco Live registrato durante il concerto per i trent'anni del
gruppo tenuto a Roma, riporta il Banco alla ribalta del mercato discografico
dopo "Nudo" del 97. L'aria che si respira nel disco è esaltante e
talmente ben combinata con le ovviamente perfette esecuzioni (con parecchi
ospiti di contorno tra l'altro) da far sembrare simpatica perfino "Moby Dick".
Originale e commercialmente strategica, la scaletta prevede molti brani
mai finiti su un live, e comunque a rivisitazione della carriera del gruppo
in onore della serata di festa!
Per chi si fosse procurato, magari con fatica, l'expensive doppio
live in Mexico, non si potrebbe cominciare peggio in quanto si parte con "R.I.P.",
con Morgan al basso (non ho ancora deciso come valutare la tua idea in "Se"...geniale trovata o
buffonata patetica...mah), e
"Il Ragno", con il grande Pier Luigi Calderoni alla batteria. Per tutti gli altri,
l'inizio sarà travolgente !!!
Si continua con l'inserimento della parte finale di "Cento Mani e Cento Occhi"
in quanto il gruppo è stato tradito dalle macchine, partite in ritardo, e
a seguire "Quando la Buona Gente Dice" e
"Canto Di Primavera" con Pagani al violino.
Passa quasi inosservata la traccia dedicata all'ultimo lavoro "Movimenti"
di Vittorio Nocenzi e dopo "Moby Dick" arriva l'immancabile "Non mi rompete":
oltre dieci minuti con tutti gli ospiti ai cori e mio acutissimo dissenso
per l'ennesima versione.
Mi accorgo nel mio russare ubriaco derivato dall'estenuante
(almeno per me) ascolto dell'ultima traccia, che siamo
sulla soglia della parte più interessante del disco,
ovvero l'arrivo di Gianni Nocenzi (...Gianni, perché
non ci doni altri "Empusa" ... non si vive di solo Progressive...!!!).
Preziosissimo intreccio di stralci del solo di moog di "750.000 Anni fa... l'Amore?"
con interessanti e tecnici pianoforti con percussione elettronica per un saggio,
ma anche chiara dimostrazione, del notevole impegno di ricerca dell'artista.
Torna anche il fratello Vittorio e segue "750.000 Anni fa... l'Amore?":
da quelle quattro mani mi aspettavo una versione dirompente, devastante ...che ti fa
persino male ad ascoltarla... con almeno due fughe personali a metà e
alla fine... e invece ne esce un brano che non brilla se non per quelle poche
rifiniture di gran classe...e niente più! Si chiude con "Traccia I" e
"Traccia II" sempre con Gianni Nocenzi e Pier Luigi Calderoni, per
far viaggiare la mente verso quella formazione storica degli esordi!
Le cose che non mi hanno entusiasmato sono sinteticamente queste:
nel libretto non c'è neanche una foto della serata se non quell' infernale calderone
incomprensibile stile copertina; visto che si festeggiava un bel traguardo
si poteva anche pensare ad un doppio disco e magari anche un DVD...!!!
Concludendo, il disco merita di essere presente nella collezione dei fans del gruppo,
sia per le belle versioni che per le perfette esecuzioni. Il problema è
che ora il Banco, se deciderà di regalare qualcosa di più
delle esaltanti serate live, si deve presentare al Suo pubblico con
materiale nuovo e convincente, che faccia dimenticare l'amaro e
sofferto ritorno de "il 13".
Termino con le parole di Di Giacomo:
...il rock è pieno di rock star... ma di un solo Banco Del Mutuo Soccorso!
Consigliato.
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Track list:
- Prologo #1
- R.I.P.
- Il Ragno
- Cento Mani e Cento Occhi
- Quando la Buona Gente Dice
- Canto Di Primavera
- La Caccia / Fa# minore
- Moby Dick
- Non mi Rompete
- Come due Treni / Intro
- 750.000 Anni fa... l'Amore?
- Traccia I
- Traccia II
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Ciò
Che Si Vede E' (2004) |
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Documento video riportante
un concerto live tenutosi il 12-05-1992 a Roma, è
il naturale proseguimento (come suggerito dal titolo)
ai due "Da qui Messere si Domina la Valle".
Questo quindi riporta nel proprio dna i pregi e i difetti
del caso.
Devo dire che avendo
visto più volte il Banco in azione, non sono
rimasto impressionato in maniera esageratamente positiva
da questo DVD. In primo luogo per il montaggio con un
taglio più da documentario che da concerto; in
secondo luogo per i molti momenti che richiamano in
maniera TROPPO fedele i sopra citati "BMS"
e "Darwin" rivisitati: la puzza da trucchetto
da studio è palpabile e il video ne è
fortemente penalizzato... in questi casi quando manca
la fiducia manca tutto...; non è presente una
minima intervista o intervento veramente interessante
da parte dei componenti del gruppo; in ultima, quel
taglio da autoproduzione di basso livello non permette
un giusto godimento dell'opera.
Circa i brani: sono buoni
e ben impostati; il gruppo è presente e in forma
ma come detto sopra non si riesce bene a capire se la
traccia video (Traccia I ???) è veramente collegata
alla traccia audio (Traccia II ???) o è solo
frutto di una mera opera di cucitura.
Bisogna comunque ricordare
che la scelta e le occasioni per vedere il Banco seduti
comodamente sul nostro divano di casa sono veramente
ridotte all'osso: con questo speriamo in una nuova uscita
in DVD e consideriamo questo "Ciò che si
vede è" come un present che resterà
nel tempo come la testimonianza di un periodo di ripresa
di alcune idee e l'azzardo nel riproporre vecchio materiale
sotto una nuova veste. Peccato per il titolo: forse
a carte scoperte sarebbe stato più corretto "Ciò
che si vede dovrebbe essere"... |
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Track list:
- In Volo
- R.I.P.
- L'evoluzione
- Moby Dick
- Il giardino del mago
- 750.000 anni fa ... l'amore
- Non mi rompete
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Seguendo
Le Tracce (2005) |
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Otto tracce live...
otto canzoni dal vivo che segnano la svolta nella discografia
dei Banco del Mutuo Soccorso come primo ufficiale documento
sonoro di quello che è stata l'impronta e la
potenza sulle scene del gruppo: il disco si propone
infatti come una testimonianza del concerto tenuto il
23 aprile 1975 al Teatro Verdi di Salerno.
Il pregio è duplice: da un lato ci è permesso ascoltare
in maniera dignitosa l'impatto live (... e diciamolo...
W la rimasterizzazione... !!!), cosa affidata fino ad
oggi a dei bootleg di misera qualità acutisca, e dall'altro,
possiamo soddisfare la nostra curiosità sul gruppo
nel periodo di maggior maturazione musicale.
Si parte con R.I.P. in versione inglese presente nel
disco estero del Banco ma cantata in parte in italiano.
Il brano è dirompente e potente: la presenza dei fratelli
Nocenzi spinge il ritmo a livelli altissimi... Dopo
arriva "L'albero del pane", chicca di curiosità per
chi non possiede il precedentemente citato disco estero
(non presente sul nostro mercato). Segue uno dei punti
più interessanti del live ovvero "La danza dei grandi
rettili" in una grandiosa versione da 11 minuti. Grande...
grandiosa... La tecnica è padrona della scena in tutto
il pezzo: nei primi cinque minuti si ha un crescendo
incredibile di ritmo e tensione. Dopo un intermezzo
improvvisato alla tromba arriva la citazione alla parte
acustica di "Canto nomade" de Io sono nato libero.
Ecco l'immancabile "Non mi rompete" e poi
"Dopo... niente è più lo stesso".
Qui lo spazio per l'improvvisazione è nullo e
la versione segue fedelmente l'originale. Chiudono "Traccia
II" e la mastodontica "Metamorfosi" in
una versione estesa da oltre 26 minuti. Non manca il
lungo assolo di pianoforte ma anche un intermezzo pulsante
di moog.
Una chicca imperdibile per i fans. |
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Track list:
- R.I.P.
- L'albero del pane
- La danza dei grandi rettili
- Passaggio
- Non mi rompete
- Dopo... niente è più lo stesso
- Traccia II
- Metamorfosi
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Formazione più rappresentativa: |
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- Vittorio Nocenzi: Organo/Sintetizzatore/Spinetta
- Gianni Nocenzi: Pianoforte/Piano elettrico
- Rodolfo Maltese: Chitarra/Tromba
- Renato D'Angelo: Basso/Chitarra acustica
- Pier Luigi Calderoni: Batteria/Percussioni
- Francesco Di Giacomo: Canto
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