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The
Piper At The Gates Of Dawn (67) |
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[1/2] Incredibile disco d'esordio basato su composizioni del MadCap Syd Barret,
leader indiscusso del gruppo, almeno in questo disco. I suoni sono un incrocio di melodie
sognanti ed irreali ,ad esempio "Matilda Mother" e "Chapter 24", alternate a momenti
estremamente energici come "Astronomy domine" e "Interstellar overdrive".
Non mancano spazi all'improvvisazione ("Take up thy stethoscope and walk"),
fiabeschi ("The Gnome" e "Scarecrow") e lisergici ("Bike").
[2/2] Commento di Alessandro
Disco d’ esordio per questa strepitosa band, all’ inizio guidata dal genio creativo Syd Barrett, vera anima del gruppo.
“The Piper At The Gates Of Down” è il titolo di un libro di favole per bambini che affascinava Barrett...e in effetti tutto il disco è intriso di questa atmosfera da favola...ma andiamo con ordine:
L’ album si presenta un mix di musica fantasiosa, pazza, sognante, spaziale,fiabesca al tempo stesso…
L’ apertura viene affidata alla psichedelica Astronomy Domine, segue un altro grande pezzo quale è Lucifer Sam, la terza traccia si intitola “Matilda Mother” ed è tra le mie songs preferite di questo lavoro, la musica accompagna magistralmente l’ atmosfera fiabesca del testo che nella sua semplicità ti porta in altri mondi…
Si continua con Flaming, altro buon pezzo… segue Pow R. Toc H con la folle apertura di vari versi fatti dai membri del gruppo e segue una musica molto jazz, soprattutto nella parte pianistica…
Eccoci arrivati al pezzo scritto da Roger Waters ed intitolato Take Up Thy Stethoscope And Walk… Niente male, anche se preferisco di gran lunga i brani che comporrà piu in avanti.
Finito questo, veramente si puo intraprendere un viaggio allucinato e spaziale con la strumentale ed imprevedibile “Interstellar Overdrive”… per poi ritornare a fantasticare con un’ altra perla fiabesca chiamata “The Gnome”, irresistibile… narra le avventure del gnomo Crimble Cromble…Andando avanti ascoltiamo la bella Chapter 24 e Scarecrow che racconta la vita di uno spaventapasseri…
Il finale è lasciato alla folle Bike, che puo sembrare banalissima ma non lo è… è pazza, imprevedibile come del resto è un po tutto questo disco, unico nel suo genere!!
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Track list:
- Astronomy Domine
- Lucifer Sam
- Matilda Mother
- Flaming
- Pow R. Toc H.
- Take Up Thy Stethoscope and Walk
- Interstellar Overdrive
- The Gnome
- Chapter 24
- The Scarecrow
- Bike
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A Saurcerfull
Of Secrets (68) |
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Commento di Gioser345 Dopo l’abbandono
di Syd Barrett pochi avrebbero pronosticato per i tre
reduci, a cui si unì poi David Gilmour, una carriera
tanto sfavillante e costellata di successi artistici.
Impervio si prospettava l’avvenire per Roger Waters,
Richard Wright, Nick Mason e per il nuovo chitarrista
David Gilmour, subentrato durante la lavorazione a Barrett.
Come proseguire privati del genio di Syd Barrett, anima,
fondatore e mente del gruppo?
Il primo album, “The Piper at the Gates of Dawn”,
preceduto nell’uscita da perle di eccentrica genialità
come “Arnold Layne” e “See Emily Play”,
è stato forse il massimo capolavoro della musica
psichedelica, assieme agli americani “Surrealistic
Pillow” dei Jefferson Airplane e “The Family
that Plays Together” degli Spirit, e sicuramente
ha rappresentato la summa di ogni bizzarria lisergica
e di qualsiasi estasi allucinogena. Un disco rivoluzionario,
sconcertante, imprevedibile, ispirato, variopinto e
vibrante in cui si incastonavano la cosmica “Astronomy
Domine” e la mefistofelica “Lucifer Sam”.
E proprio tale album, più che risultato di una
corale impegno, fu opera individuale del solo Barrett,
che si accollò la precipua parte, se non l’integrale
totalità dell’onere compositivo, relegando
gli altri membri a ruoli di contorno.
Indi, in seguito alla defezione di Barrett a causa di
problemi psichici indotti dall’abuso di LSD, il
gruppo, fino ad allora sorretto e capitanato dal carisma
e dalla inventiva di uno delle figure preponderanti
nella storia della musica moderna, si ritrovava privo
di un leader, acefalo.
Pertanto era legittimo interrogarsi su chi avrebbe ereditato
la gravosa eredità di Barrett, ma soprattutto
se sarebbero stato all’altezza del compito.
L’esito di tale trapasso fu formidabile quanto
inatteso: Waters si rivelò un grande leader e
compositore di elevato spessore, perfettamente coadiuvato
dall’altrettanto ispirato e fantasioso Richard
Wright, in attesa che anche David Gilmour si esponesse
in brani di sua firma, nonostante il sua peculiare ed
aspro, ma pulito, chitarrismo avesse già effigiato
molti dei nuovi brani.
Forse Waters, Wright e Gilmour, più prosaici
e inquadrati, senza sottovalutare l’importante
contributo di un grande batterista come Nick Mason,
non erano geniali ed istrionici quanto Barrett, ma erano
al contempo dotati di squisito gusto estetico e capaci
di forgiare partiture di grande eleganza.
“A Saucerful of Secrets” si presenta così
come un album ben strutturato ed ottimamente confezionato
sia nelle idee che negli arrangiamenti. Sebbene ancora
legato a doppia mandata ai deliri psichedelici, elaborato
e sviluppato sul modello del precedente, anche se meno
imprevedibile e frizzante, “A Saucerful of Secrets”
è già proiettato verso i nuovi orizzonti
onirici e progressive a cui i Pink Floyd giungeranno
per la prima volta con “Atom Heart Mother”.
“Let There Be More Light”, pezzo scritto
da Waters, inaugura il nuovo album con un bel attacco
di basso a cui si accodano un po’ sommessamente
gli altri strumenti, per arrivare poi alla parte centrale
della canzone in cui le voci dei membri, in coro o individuali,
scandiscono le battute del testo in una ossessiva e
progressiva ascesi che si sbroglia in una chiusura tipicamente
psichedelica.
Segue “Remember a Day”, dondolante e soffice
ballata di propensione psichedelica, composta, come
“See-Saw”, da Wright.
La terza traccia, “Set the Controls for the Heart
of the Sun”, altra composizione di Waters, è
un’ipnotica e rilassante canzone sostenuta soprattutto
dal basso di Waters e dalla batteria di Mason, su cui
imbastiscono soavemente le tastiere di Wright e la chitarra
di Gilmour ricreando suggestive atmosfere più
oniriche che lisergiche, a testimonianza dei primi germogli
che matureranno in seguito.
Si succede un’altra deliziosa intuizione di Waters,
“Corporal Clegg”, sgraziata e sgangherata
canzone che sembra motteggiare sia nell’andamento
che nel testo.
Ad essa sussegue l’esteso e strumentale brano
che intitola l’album, “A Saucerful of Secrets”.
Unica composizione collettivamente elaborata, essa si
districa attraverso due parti antitetiche, ma al contempo
complementari fra loro: la prima sezione si disbriga
al limite fra dadaismo e psichedelica, la seconda invece
è ordinata e accurata, ma tenebrosa e cupa grazie
all’organo di Wright.
“See-Saw” invece è molto simile nella
configurazione e nelle sonorità all’altro
pezzo di Wright (“Remember a Day”), mentre
“Jugband Blues”, scanzonata e smaliziata
canzone, composta da Barrett, chiude l’album.
Album importante sotto ogni punto di vista, voto: 8
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Track list:
- Let There Be More Light
- Remember a Day
- Set the Controls for the Heart of the Sun
- Corporal Clegg
- A Saucerful of Secrets
- See Saw
- Jugband Blues
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music
from the film More (69) |
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Colonna sonora del film MORE
offre delle buone canzoni come "Cirrus minor",
"Crying song", "Green is the colour" e "Cymbaline". Consigliato agli amanti dei
Pink Floyd prima maniera. |
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Track list:
- Cirrus Minor
- The Nile Song
- Crying Song
- Up the Khyber
- Green Is the Colour
- Cymbaline
- Party Sequence
- Main Theme
- Ibiza Bar
- More Blues
- Quicksilver
- A Spanish Piece
- Dramatic Theme
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Ummagumma
(69) |
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Grandioso doppio disco (uno live e uno studio)
manifesto dei Pink Floyd e della
musica psichedelica. La parte live offre quattro canzoni su cui spiccano
"Astronomy domine" e una versione devastante di "Careful with that axe, Eugene".
Nella parte studio ogni componente ha potuto sfogare la propria vena creativa
in un proprio spazio (penso non sia mai più accaduto in alcun disco) e brillano
"Grantchester meadows" e "The narrow way". Un Wright impressionante in
"Sysyphus part two" ed assolutamente da sentire "Several species....".
L'unico problema è il prezzo (chissà perchè Pink Floyd e Beatles non calano mai....) |
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Track list:
CD 1:
- Astronomy Domine
- Careful With That Axe, Eugene
- Set the Controls for the Heart of the Sun
- A Saucerful of Secrets
CD 2:
- Sysyphus
- Grantchester Meadows
- Several Species of Small Furry...
- The Narrow Way
- The Grand Vizier's Garden Party
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Atom
Heart Mother (70) |
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[1/2] Su questo disco ho sentito mille pareri tra cui quello più inquietante:
"è meglio la copertina del contenuto" ... ma per favore...
Per la prima volta il gruppo tenta la via della lunga Suite (che occupa tutto il primo
lato del vinile), ovvero la title track,
completamente strumentale con qualche parte di soprano e orchesta.
Il risultato è molto buono anche se siamo ancora lontani dalle suite TOP quali
"Echoes" e/o "Shine on you crazy diamond" e in alcuni momenti l'atmosfera è
un po' pesantina. Gilmour sfodera delle grandiose parti con la chittarra slide.
Sul secondo lato: una acustica "If", una imprevedibile "Summer '68" e la bella ballata
"Fat Old Sun". Chiude il disco "Alan's psychedelic breakfast" un lungo racconto
della tipica colazione del protagonista Alan. Geniale l'inizio 'fiammifero/accordo'.
[2/2] Commento di Alessandro
Eh sì... ecco un altro grandissimo disco targato
Pink Floyd... Si apre con una maestosa quanto affascinante
suite che da il titolo all’ album... Essa è una fusione
perfetta tra lo stile e il suono inconfondibile della
band e il coro e orchestra tipicamente classici… Un
connubio tra rock e classica, davvero eccezionale...
Si continua con "If" che è un brano acustico
per voce e chitarra firmato da Waters, molto bella davvero!!
Poi ci sono due pezzi davvero notevoli, "Summer
'68" che è stata scritta da Wright e "Fat
Old Sun" che invece è di Gilmour e a me ricorda
un po lo stile delle ballate classiche di Peter Hammil
solista... Il disco chiude con "Alan’s Psychedelc
Breakfast" che tra un motivo musicale e l’ altro
si sentono rumori domestici di Alan intento a preparare
e mangiare la sua colazione... Insomma penso che questo
disco sia da avere se si amano i Pink Floyd che qui
sperimentano molto nuovi territori soprattutto nella
title-track. |
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Track list:
- Atom Heart Mother
- If
- Summer '68
- Fat Old Sun
- Alan's Psychedelic Breakfast
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Relics
(71) |
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Disco che raccoglie materiale dal '67 al
'71 non presente sui lavori
precedenti come ad esempio
i primi due singoli del gruppo "Arnold Layne" e "See Emily play".
Bellissime "Paintbox" e "Julia dream" e da citare la versione studio di
"Carefull with that axe, Eugene". |
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Track list:
- Arnold Layne
- Insterstellar Overdrive
- See Emily Play
- Remember a Day
- Paintbox
- Julia Dream
- Careful With That Axe, Eugene
- Cirrus Minor
- The Nile Song
- Biding My Time
- Bike
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Meddle
(71) |
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Altro disco di successo che vede il punto di forza della lunghissima e
bellissima suite "Echoes", caratterizzata dalla melodiosa parte cantata e
dalla parte centrale con venti ed echi, e da "One of these days" brano di culto
della generazione elettronica che dimostra la grande stoffa di questi
artisti nel comporre canzoni che potrebbero essere considerate attuali
anche dopo trent'anni dal loro concepimento. Bella anche l'acustica "A pillow of winds". |
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Track list:
- One of These Days
- A Pillow of Winds
- Fearless
- San Tropez
- Seamus
- Echoes
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Obscured
by Clouds (72) |
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Commento
di Gioser345
Con “Obscured By Clouds” i Pink Floyd si
cimentano per la seconda volta, dopo “More”,
nella composizione della colonna sonora per una pellicola
cinematografica. Il film in questione, diretto dal regista
Barbet Schroeder, è “La Vallèe”,
storia di Viviane, moglie di un console francese annoiata
dalla monotona vita di moglie. Essa decide così
di partire per un viaggio in Nuova Guinea alla ricerca
di curiosità per la sua boutique. In Nuova Guinea
incontra Olivier, audace turista, che la convince a
partecipare ad una esplorazione nell’interno dell’isola
ove la comitiva scopre una valle segreta, sconosciuta
agli occidentali. Proprio a partire dai misteri celati
dalla valle si sviluppa la vicenda in misto di arcano
e misticismo.
Mentre “More”, eccentrico quanto il film
che supporta,"Zabriskie Point" di Michelangelo
Antonioni, nel complesso è un’opera più
che accettabile ed interessante, soprattutto in prospettiva
all’evoluzione stilistica del gruppo nelle opere
successive, “Obscured By Clouds” si presenta
invece come album noioso, insipido ed anonimo. Così
al pari del poco riuscito film di Schroeder i Pink Floyd
incappano forse nella loro peggior prestazione interposta
stranamente fra album di alta caratura come “Meddle”,
e una delle più grandiose opere progressive,
il pomposo “The Dark Side of the Moon”.
Poco si può salvare di questo album davvero poco
ispirato nelle idee e trascurato anche negli arrangiamenti.
Forse solo qualche canzone, come “Burning Bridges”,
“Childhood’s End” “Free Four”,
può esser giudicata come “passabile”
per un gruppo come i Pink Floyd.
Album scialbo e sconsigliato soprattutto a chi ama
i Pink Floyd, voto: 5-
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Track list:
- Obscured by Clouds
- When You're In
- Burning Bridges
- The Gold It's in the...
- Wot's... Uh the Deal
- Mudmen
- Childhood's End
- Free Four
- Stay
- Absolutely Curtains
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The
Dark Side Of The Moon (73) |
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Considerato da molti
il miglior lavoro del gruppo denuncia l'alienazione
e la schizofrenia della società . Il disco inzia con
la bellissima "Breathe" (forse la mia preferita del
disco) atto d'accusa alla continua corsa verso un benessere
che non porta felicità, seguita dalla inquietante
"On the run", brano che, secondo me, influenzerà tantissimi
gruppi e compositori dell' era elettronica. A seguire
altre grandi perle come "Time", "Money" e "Us and Them".
Bellissima anche "The great gig in the sky". Il disco
si chiude con "Brain Damage" ed "Eclipse" dove Waters
elenca tutte le alienazioni possibili della vita moderna.
Grandiosa la qualità di registrazione che anche sul
vinile ne rende gustosissimo l'ascolto. Azzeccatissime
le diavolerie di Alan Parson, allora ingegnere del suono
negli studi di Abbey Road, che ottenne il Grammy Award,
massimo riconoscimento da parte dell'industria discografica
americana. Suo è l'effetto orologio che si sente all'
inizio di "Time", che venne registrato presso un antiquario
londinese e le casse e monete all'inizio di "Money".
Questo disco, oltre ad essere il secondo disco più venduto
della storia del rock dopo "Thriller" di Michael Jackson,
segna anche l'inizio della presa dei comandi da parte
di Roger Waters che relegherà agli altri componenti
ruoli puramente esecutivi e raramente compositivi. |
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Track list:
- Speak to Me
- Breathe
- On the Run
- Time
- The Great Gig in the Sky
- Money
- Us and Them
- Any Colour You Like
- Brain Damage
- Eclipse
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Wish
You Were Here (75) |
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Disco secondo la leggenda
dedicato a Syd Barrett formato da sole quattro canzoni
ma con due grandi hits quali "Shine on you crazy diamond"
e "Wish you were here". La prima spezzata in due parti
la ritroviamo all'inizio del primo lato e alla fine
del secondo. Incredibile soprattutto il suono organo/string
usato come fondo nella parte iniziale della canzone.
Belle anche "Welcome to the machine" e "Have a cigar".
Uno dei migliori... |
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Track list:
- Shine on You Crazy Diamond
- Welcome to the Machine
- Have a Cigar
- Wish You Were Here
- Shine on You Crazy Diamond
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Animals
(77) |
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Secondo alcuni il disco meno
riuscito della seconda fase del gruppo.
A dire il vero io non sono per niente d'accordo e anzi contrattacco definendolo
uno dei miei preferiti e sicuramente il più progressivo dei tanti composti.
Il distacco stilistico sia musicale sia a livello testi è impressionante:
"Dogs", "Pigs" e "Sheep" tre tipi di animali a cui vengono paragonati gli uomini
per una denuncia diretta che non lascia scampo ad equivoci: 'Hey you White House....' |
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Track list:
- Pigs on the Wing, Pt. 1
- Dogs
- Pigs
- Sheep
- Pigs on the Wing, Pt. 2
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The
Wall (79) |
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Doppio disco concept
giova della mia simpatia rispetto ad altri del calibro
di "The Lamb Lies Down On Broadway" dei Genesis
o "Tommy" dei grandi The Who.
Racconta la storia della rockstar Pink, alienata dal
successo che costruisce un muro tra sé e il suo pubblico.
Il disco è stato completamente scritto da Waters ad
eccezione di "Young Lust", "Confortably Numb", "Run
like hell" e "The Trial": questa presa di posizione
sempre crescente porterà Wright all'abbandono del gruppo
durante la tourné visto che la sua presenza, come quella
degli altri componenti d'altro canto, era soltanto vista
come quella di un esecutore.
Il disco è comunque uno dei migliori del gruppo, c'è
poco da dire.
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Track list:
CD1:
- In the Flesh?
- The Thin Ice
- Another Brick in the Wall, Pt. 1
- The Happiest Days of Our Lives
- Another Brick in the Wall, Pt. 2
- Mother
- Goodbye Blue Sky
- Empty Spaces
- Young Lust
- One of My Turns
- Don't Leave Me Now
- Another Brick in the Wall, Pt. 3
- Goodbye Cruel World
CD2:
- Hey You
- Is There Anybody Out There?
- Nobody Home
- Vera
- Bring the Boys Back Home
- Comfortably Numb
- The Show Must Go On
- In the Flesh
- Run Like Hell
- Waiting for the Worms
- Stop
- The Trial
- Outside the Wall
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A Collection
of great dance songs (81) |
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Raccolta pressoché
inutile se non per la versione reincisa di "Money".
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Track list:
- One of These Days
- Money
- Sheep
- Shine on you Crazy Diamond
- Wish you Were Here
- Another Brick in the Wall, part 2
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The
Final Cut (83) |
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Ultimo disco con Roger Waters
raccoglie parte del materiale scartato da "The Wall"
(almeno così si intuisce leggendo all'interno del libretto di "The Wall Live").
Le atmosfere lisce e i toni pacati
me lo fanno preferire
quando torno a casa la sera dopo una giornata devastante...
Il disco infatti rimane su atmosfere tranquille, tranne in alcuni momenti (ad esempio "Not now John")
e comunque molto belle.
I temi trattati seguono più o meno quelli di "The Wall" e parlano del padre di
Waters morto nella seconda guerra mondiale.
Non vorrei dire una porcheria ma mi sembrava di averne
sentito degli estratti anche nel film "The Wall" di Alan Parker. Non lo giuro visto
che è trascorso un po' di tempo dall'ultima visione.
Un'ultima curiosità: è stato il primo disco
con inserimenti di effetti olofonici, cosa rivoluzionaria per il tempo,
prodotti da una ditta italiana. Fino ad allora ci si era limitati ad inserire effetti
stereo ovvero su canali diversi. Questi effetti olofonici invece, permettono
grandiosi risultati dovuti a lunghi studi sul funzionamento dell'orecchio umano. |
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Track list:
- The Post War Dream
- Your Possible Pasts
- One of the Few
- The Hero's Return
- The Gunners Dream
- Paranoid Eyes
- Get Your Filthy Hands off My Desert
- The Fletcher Memorial Home
- Southampton Dock
- The Final Cut
- Not Now John
- Two Suns in the Sunset
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A Momentary
Lapse Of Reason (87) |
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Primo disco senza Waters
segna l'inizio del declino compositivo del gruppo.
Si dice che alle registrazioni
abbia preso parte anche Wright, rientrato nel gruppo
a registrazioni quasi ultimate, e quindi solo come musicista
e non compositore: questo spiegherebbe la foto all'interno
del package con soli Gilmour e Mason.
Il disco, secondo me,
non è paragonabile ai precedenti anche se vi sono dei
buoni momenti in "Learning to fly", "Yet another movie"
"One slip" e "Sorrow". |
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Track list:
- Signs of Life
- Learning to Fly
- The Dogs of War
- One Slip
- On the Turning Away
- Yet Another Movie/Round and Around
- New Machine, Pt.1
- Terminal Frost
- New Machine, Pt.2
- Sorrow
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Delicate
Sound Of Thunder (89) |
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Disco live del tour del disco precedente mette in risalto soprattutto le grandi doti
dei nuovi elementi del gruppo quali Jon Carin ,Gary Wallis e Guy Pratt. |
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Track list:
- Shine on You Crazy Diamond
- Learning to Fly
- Yet Another Movie/Round and Round
- Sorrow
- The Dogs of War
- On the Turning Away
- One of These Days
- Time
- Wish You Were Here
- Us & Them
- Money
- Another Brick in the Wall, Pt. 2
- Comfortably Numb
- Run Like Hell
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The
Division Bell (94) |
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Secondo disco con materiale
inedito post-Waters. Leggermente migliore del precedente
vede i momenti più felici in "Marooned", "Keep talking"
e "High Hopes".
Grande ritorno di Wright
alla composizione con "Wearing the inside out", forse
il pezzo migliore del disco. |
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Track list:
- Cluster One
- What Do You Want from Me
- Poles Apart
- Marooned
- A Great Day for Freedom
- Wearing the Inside Out
- Take It Back
- Coming Back to Life
- Keep Talking
- Lost for Words
- High Hopes
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TOP |
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Pulse
(96) |
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Mastodontico doppio
live raccoglie le canzoni dal tour del disco precedente
e conta l'esecuzione integrale di "The dark side of
the moon" (2° disco), cosa che non succedeva dal 73.
Il livello delle esecuzioni
è impressionante (certo bisogna contare anche il numero
degli elementi sul palco...) e mette in risalto la grandiosa
tecnica di Gilmour all'elettrica e, soprattutto, alla
slide. |
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Track list:
CD 1:
- Shine on You Crazy Diamond
- Astronomy Domine
- What Do You Want from Me
- Learning to Fly
- Keep Talking
- Coming Back to Life
- Hey You
- A Great Day for Freedom
- Sorrow
- High Hopes
- Another Brick in the Wall, Pt. 2
CD 2:
- The Dark Side of the Moon
- Wish You Were Here
- Comfortably Numb
- Run Like Hell
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TOP |
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Is
There Anybody Out There ? The Wall Live (2000) |
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Doppio live che raccoglie le canzoni dal tour di "The Wall" del 1980 e 81.
Bellissimo e interessantissimo il libretto, pieno di interviste e splendide foto.
Onestamente sarebbe stato ancor più interessante un Video/DVD. |
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TOP |
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Echoes
- The Best Of Pink Floyd (2001) |
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Raccolta che secondo alcuni chiuderebbe il capitolo Pink Floyd.
Tante canzoni e un unico inedito tratto da "The Wall". |
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Track list:
CD 1:
- Astronomy Domine
- See Emily Play
- The Happiest Days of Our Lives
- Another Brick in the Wall, Pt. 2
- Echoes
- Hey You
- Marooned
- The Great Gig in the Sky
- Set the Controls for the Heart of the Sun
- Money
- Keep Talking
- Sheep
- Sorrow
CD 2:
- Shine on You Crazy Diamond
- Time
- The Fletcher Memorial Home
- Comfortably Numb
- When the Tigers Broke Free
- One of These Days
- Us and Them
- Learning to Fly
- Arnold Layne
- Wish You Were Here
- Jugband Blues
- High Hopes
- Bike
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TOP |
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Formazione più rappresentativa: |
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- Roger Waters: Voce/Basso
- David Gilmour: Chitarra/Voce
- Richard Wright: Tastiere/Voce
- Nick Mason: Batteria
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