Disco di proto-progressive
non eccessivamente interessante anche se comunque non
del tutto da buttare. Siamo su un altro pianeta rispetto
a un grandioso lavoro dello stesso tempo quale Sirio
2222 del Balletto
Di Bronzo ma ancune idee di base vanno premiate
e le elencherò sinteticamente. Simpatica l'idea di aprire
e chiudere il disco con la sigla, anche se rivisitata,
del telegiornale: quasi per afferrare l'ascoltatore
e portarlo in un elenco cronologico di avvenimenti che
hanno la caratteristica del quotidiano. Non a caso "Per
una libertà" parla di lotta di piazza, "Qualcuno ha
ucciso" di un delitto e così via. Mi permetto di soprassedere
sulla versione dell'Ave Maria di Schubert...
Peccato perché
se le idee fossero rimaste in gestazione un paio d'anni
in modo da subire maggior influenza progressiva, ne
poteva uscire un disco non indifferente. Sì lo
so: se... se... se...
Concludendo, un disco
curioso ma non indispensabile. |