Impressione su disco
di un concerto recente del Balletto di Bronzo, edito
dalla Mellow Record. La formazione si presenta in un
trio guidato da Gianni Leone le cui cataste
di tastiere, sovrapposte, intrecciate, mescolate, relegano
a basso e batteria spazi di assoluto secondo piano.
La mia attenzione per
la scaletta è soprattuto rivolta alla presentazione
del materiale da YS più che per le nuove composizioni
o quelle tratte dal repertorio di Leone, che onestamente
non trovo di grande interesse e, per di più,
senza grandi idee.
Lungo lo scorrere dei
minuti del disco, l'aumentare della curiosità
era legata al sentire come sarebbero state riproposte
le tracce dello storico disco del '72 in un contesto
così elettronico: le tastiere di Leone hanno
infatti un suono modernissimo e a volte financo molesto.
Le esagerazioni dei suoni si presentano e si ripercuono
infatti subito dopo l'organo iniziale di "Introduzione".
Bisogna tener conto che Leone deve sobbarcarsi anche
il peso delle parti di chitarra ed onestamente il risultato
finale non ne soffre in compattezza del suono. Tra le
variazioni e le modifiche apportate allo spartito di
YS trovo azzeccata ed accattivante il finale di clavicembalo
di "Primo incontro".
La voce di Leone è
ancora ad ottimi livelli e si può apprezzare
soprattutto in "Secondo incontro", dove forse
vi è la pecca di un esagerato utilizzo di suoni
di tastiera chiassosi e roboanti.
Concludendo, il disco
è un godibile documento di come il gruppo ha
affrontato l'esame dell'età di YS presentando
e rimanipolando ove necessario per le variazioni di
formazione. L'unico neo sta, a mio avviso, in alcuni
suoni troppo pomposi e sintetici che rendono l'atmosfera
fredda e forse troppo distaccata. |