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STEVE HACKETT

 
 
 
   Voyage of the acolyte (75)  
     
 

Superbo primo disco solista e sicuramente miglior album di Steve Hackett!!! Si sente chiaramente da dove sono spuntate tante delle grandi idee presenti nei dischi dei Genesis. Il disco si apre e chiude con parti complesse e tirate ("Ace of wands" e "Shadow of the hierophant") mentre dedica le tracce centrali ad atmosfere soft, contornate dalle stupende chitarre acustiche a 6 e 12 corde con l'apparizione di flauti e moog.

Grandi "Hands of the priestess", la stupenda melodia di "The hermit" e la mastodontica "Shadow of the Hierophant" con un grandioso finale in crescendo. Nota: Alcune parti cantate sono dovute alla sorella di Mike Olfield.

Procuratevelo se siete fan dei Genesis...
Consigliato.

 

 Track list:

  1. Ace of wands
  2. Hands of the priestess part I
  3. A tower struck down
  4. Hands of the priestess part II
  5. The hermit
  6. Star of sirius
  7. The lovers
  8. Shadow of the hierophant

 

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   Spectral Mornings (78)  
     
 

Disco che segna il completo abbandono di Hackett del prog: le tracce associabili al genere sono sporadiche anche se le poche apparizioni presenti risultano basate su idee valide e sviluppate in maniera buona. Abbiamo inoltre che le citazioni mistiche e di natura trascendentale che hanno fatto la storia dei precedenti due lavori trovano qui poco spazio (ad esempio la parte centrale de "The virgin and the gipsy" e "Lost time in Cordoba") mentre troneggiano degli ottimi spunti nettamente rock (la seconda parte di "Every Day" e "Spectral Mornings").

L'essere leggermente sofferente su alcuni fronti, evidenzia anche alcune carenze in tema di binario scelto: sono presenti delle scelte veramente discutibili e che non riesco ad identificare bene nell'impasto come "The ballad of the decomposing man", brano fuori qualsiasi contesto.

Concludendo, il terzo atto solista di Hackett comincia a mostrare qualche crepa nei tessuti e soprattutto nelle idee di base. Contrariamente a quasi tutti i suoi contemporanei però, Hackett riuscirà a rialzare la testa e a riproporre materiale valido (in puro ambito rock) negli anni '80; penso, ad esempio, a "Highly Strung" dell'85.

Disco comunque più che dignitoso.

 

 Track list:

  1. Every Day
  2. The virgin and the gispy
  3. The red flowre of tachai blooms everywhere
  4. Clocks - the angel of mons
  5. The ballad of the decomposing man
  6. Lost itme in Cordoba
  7. Tigermoth
  8. Spectral Mornings

 

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   The Tokyo tapes (99)  
     
 

Super staff di musicisti (John Wetton, Chester Thompson, Ian McDonald, Julian Colbeck) per questo concerto ad uso e consumo di una notte per fan japponesi che vede riproposte canzoni di Genesis, Asia, King Crimson e dello stesso Hackett.

Ben suonato, meritano le varie interpretazioni anche se alcune rimanipolazioni risuonano in alcuni punti un po' frettolose e non convincenti (ad esempio l'opener "Watcher of the skies")...

Non indispensabile...

 

 Track list:

    CD 1:
  1. Watcher of the skies
  2. Riding the colussus
  3. Firth of fifth
  4. Battlelines
  5. Camino royale
  6. The court of the Crimson King
  7. Horizons
  8. Walking away from rainbows
  9. Heat on the moment
    CD2:
  1. In that quiet earth
  2. Vampyre with a healthy appetite
  3. I talk to the wind
  4. Shadows of the hierophant
  5. Los endo
  6. Black light
  7. The steppes
  8. I know what I like
  9. Firewall
  10. The dealer

 

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   Sito Ufficiale:  
  stevehackett.com  

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