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Commento di Cristian
Questo è un disco particolare, almeno per il sottoscritto.
I primi due brani sono quelli che mi piacciono meno, essendo piuttosto ossessivi e "malati", con il sax che improvvisa trame alquanto inquietanti. Poi ecco arrivare “vedo il mondo”, bellissimo brano con chitarra elettrica in primo piano (notevole il solo) ed il flauto che rende il pezzo molto piacevole e vivace.
La successiva "Dimmi padre" rimane sui livelli della precedente ed è intramezzata da parti più introspettive e tranquille; positiva anche la prova del vocalist Alberto Rocchetti.
Invece "Giovane uomo" si sposta verso lidi più funkeggianti ; sarebbe un gran pezzo, ma purtroppo dura solo due minuti e mi da l’impressione di essere un brano incompiuto.
Si conclude con la strumentale "Un’infanzia mai vissuta", emozionante traccia sinfonica con un crescendo da pelle d’oca.
Un disco troppo corto (solo 31 min) ma sicuramente da ascoltare.
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