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Il periodo del rock progressivo degli anni '70 va ricordato oltre
che per uno dei momenti più prolifici della musica del nostro
paese, anche per la facilità con cui tanti gruppi (forse troppi)
riuscirono ad arrivare ad un contratto discografico.
Tra i tanti, per la categoria dei cosiddetti one-shot,
vanno annoverati anche i Ricordi d'Infanzia di cui si conosce relativamente
poco dal punto di vista logico-esistenziale:
quel che rimane materialmente all'ascoltatore è questo "Io Uomo"
e un unico singolo sempre del '73.
La formazione non è riportata nel disco e l'unica informazione
è il nome dei compositori: Sica e Budano.
Il materiale proposto è relativamente limitato sia dal punto
di vista tecnico che dei testi. La musica offre poco di veramente
originale: sembra quasi che le canzoni abbiano una struttura pop
anni '60 leggermente riadattate in modo da risultare più spigolose
ed accattivanti. Si spazia anche in qualche accento Uriah Heep
("L'Eden") e Procol Harum ("2000 Anni Prima"). E' un vero peccato perchè
il gruppo dimostra di avere anche qualche idea valida come ad esempio
nella parte centrale di "Uomo Mangia Uomo", "Preghiera" e le iniziali "Caos"
e "Creazione": il problema è che molte parti sono senza un valido
filo conduttore. I testi parlano dell'evoluzione storica dell'uomo:
dalla creazione, al concepimento della donna e seguente scoperta dell'amore,
fino alla distruzione dettata dal progresso. Onestamente anche se alcuni passaggi
lirici possono anche sembrare di interesse, nella visione generale il risultato finale
si presenta un po' troppo prevedibile.
Concludendo: il disco mediamente riesce a rosicare una sufficienza anche se
non regge il confronto con i dischi cardine. |
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