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Commento di Roberto
Ci sono lavori che danno la possibilità di spaziare in elucubrazioni che vanno al di là del mero contesto musicale.
Questo disco di ROBERTO COLOMBO ne è un esempio concreto, a partire proprio da Lui.
Personaggio polivalente, ha suonato in tour con Patty Pravo e PFM, ha inciso tre dischi, inseribili nel contesto PROG, ed ha continuato come validissimo produttore ed arrangiatore, ALBERTO CAMERINI, IVAN CATTANEO, LE ORME, per citare i nomi più noti con cui ha lavorato. Passando dai MATIA BAZAR, dove ha portato ANTONELLA RUGGIERO alla ottima carriera solista, una volta uscita dal gruppo e, per gli amanti delle cronache rosa, pure sposandola. Fine del gossip…
La copertina, monocromatica, con un piede umano che calpesta un insetto, un’ ape o una vespa, posata sul suo alveare. L’ uomo che si sente in diritto, preso dalla sua onnipotenza, di calpestare/annientare la natura, “ le mosche procurano noia, quando volano a schiena unita, da sole non danno fastidio, si schiacciano dentro due dita “ ,
come cantava CLAUDIO LOLLI. Sfogatevi bestie. Chi sono le bestie ?
Adesso il disco, con una premessa: il brano iniziale “ SONO PRONTO “ è stato per anni sigla del radiogiornale di CANALE 96, radio storica della sinistra milanese, e fra le prime radio libere a nascere in Italia, nata più o meno in contemporanea all’ album di ROBERTO COLOMBO.
Ma anche gli altri pezzi del disco sono stati a turno utilizzati come sigle, stacchi, e chi più ne ha più ne metta…
E su questo argomento mi sono sempre chiesto : “ Ad un autore fa piacere ? “ Ovvero, è orgoglioso che la sua opera sia sentita e risentita chissà quante volte durante il giorno ( facendone, per inciso, un buon veicolo commerciale ) oppure il fatto che sia solo usata “ per parlarci sopra “ svilendo tutta la carica artistica che il poveretto ci ha messo, non lo rende particolarmente felice. Un po’ come il classico cantante di Piano Bar, che si impegna come un matto solo per fare da sottofondo musicale al chiacchierio di gente che sta pensando ai fatti propri, salvo considerarlo solo per andargli a chiedere la dedica per l’ amica/amico di turno.
Il disco, si diceva. Al di là del citato utilizzo, mi sembra ben confezionato, non si può certo gridare al capolavoro, all’album che ha lasciato un segno nella musica di quegli anni, anche se forse, visto il gran numero di validi musicisti che vi hanno collaborato, si poteva fare di più.
Resta comunque un buon lavoro, permeato di venature JAZZ, molti ci ritrovano sonorità ZAPPIANE, io francamente non conosco abbastanza a fondo FRANK ZAPPA, ma effettivamente lo si percepisce.
Il disco è quasi interamente strumentale, il cantato si riduce a non più di tre minuti, parte dei quali con voce filtrata.
L’ edizione su vinile era prodotta dall’ etichetta ULTIMA SPIAGGIA/RICORDI, il CD è di BMG/RICORDI.
Ed ora godetevi la lunga sequela di chi ha contribuito alla realizzazione dell’ album, realizzato nei mesi di novembre e dicembre 1975 negli studi RICORDI.
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