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Negromanzia: Antica
arte di predire il futuro fondata su pratiche occulte e in
particolare sull’evocazione delle ombre dei morti.
Negromante, io sono un negromante, cantava nel 1968 Peter
Hammill.
Senza saperlo questo irrequieto e allampanato giovanotto di
21 anni, proprio come un antico negromante, stava predicando
il futuro, apriva nuovi orizzonti nella musica Progressive
, nasceva con l’album The Aerosol and Grey Machine
una delle più importanti esperienze musicali degli anni settanta,
una nuova frontiera veniva esplorata, terreni incontaminati
tematiche inedite entravano nell’universo del Rock.
Le profonde stanze oscure dell’anima sono raccontate attraverso
liriche ricercate, i testi sono caratterizzati da un approccio
di tipo “filosofico” e distinguono in modo particolare il
lavoro di Hammill , prende forma attraverso questa moltitudine
di suoni e di parole il progetto Van Der Graaf Generator.
Peter Joseph Andrew Hammill nasce ad Ealing Londra il 5 Novembre
1948 nel 1967 insieme al tastierista Nick Pearne e al batterista
Chris Judge Smith forma a Manchester i V.D.G.G.
Nel 1968 da alcune sessions inizialmente intese a raccogliere
materiale per un album solista di Hammill nasce Aerosol
and Grey Machine che verrà pubblicato nel 1969. Fin
dal loro primo lp i Van Der Graaf esprimono il lavoro di sperimentazione
tipico di molte band inglesi che a cavallo tra gli anni sessanta
e settanta iniziano ad affacciarsi nel panorama musicale,
ma a differenza di gruppi quali King
Crimson, Yes,
Gentle Giant le
liriche assumono un aspetto fondamentale nella costruzione
dei brani.
Niente fiabe da raccontare, non storie di giganti di elfi
o di gnomi da trascenderAe nel reale ma una vero e proprio
pensiero filosofico accostato a metafore fantascientifiche
sul destino dell’umanità.
Questa visione delle cose e del mondo condiziona in modo tangibile
la musica dei V.D.G e si riflette nelle atmosfere cupe e oscure
dei loro brani dove alla splendida voce di Hammill si uniscono
le note dell’organo di Hugh Banton dando
vita ad un suono originale e inconfondibile.
Atmosfere gotiche alternate da lunghi passaggi di pianoforte
si incastrano con il suono del sassofono e del flauto di David
Jackson e creano in chi le ascolta suggestioni nuove,
così nasce il secondo lavoro The Least We Can Do Wawe
Each Other un disco fondamentale che pone le basi
per i due lavori successivi.
L’album contiene due stupendi brani che riassumono in pieno
lo stile dei V.D.G: Darkeness e Refugees
dove l’interpretazione canora di Hammill raggiunge livelli
altissimi, il disco è accolto molto bene dalla stampa ma come
avviene per altri gruppi emergenti del progressive Hammill
e soci non incontrano grande successo.
A pochi mesi di distanza esce lo straordinario H To
He Who Am The Only One, intanto i Van Der Graaf si
sono ritagliati un loro spazio negli ambienti musicali Britannici
e iniziano a conoscere i primi successi commerciali in Belgio
e in Italia esattamente come era accaduto per i Gentle
Giant e come accadrà con i Genesis.
All’album collabora anche Robert Fripp, intorno
ad Hammill e alla sue liriche i V.D.G. confezionano 5 brani
di assoluta bellezza con incastonata una perla House
with no door un pezzo che da solo vale il costo del
cd.
Sembra che il gruppo abbia trovato una propria dimensione
sonora e sia destinato a proseguire attraverso un filone musicale
dove a cupe atmosfere si alternano brevi e piacevoli melodie,
mantenendo inalterata la peculiarità di usare pochissimo la
chitarra elettrica, invece il meglio deve ancora venire.
Nel 1971 esce Pawn Hearts il capolavoro.
The plauge of ligthhouse keepers una lunga
suite di oltre 23 minuti tocca corde impossibili: fondendo
il suono classico del pianoforte a coda con quello metallico
del sassofono mantecandoli con interpretazioni vocali di grande
teatralità ed efficacia, la musica tocca le corde più sensibili
dell’anima, un tappeto sonoro di sottofondo composto da un
dolcissimo flauto e da una batteria metronometrica e leggera
conferiscono a questo lavoro un marchio di originalità e raffinatezza
assoluto.
Gli altri due brani Man-Erg e Lemmings
non sono di molto inferiori e fanno di Pawn Hearts una pietra
miliare del progressive.
L’anno successivo Hammill che sta ai V.D.G. come Fripp
ai King
Crimson decide di sciogliere il gruppo dedicandosi
alla propria carriera solista già iniziata da alcuni mesi
con la pubblicazione del disco Fool’s Mate.
Nel 1975 a distanza di quasi 4 anni i V.D.G ritornano sulla
scena con Godbluff un disco interessante
e come ci si può aspettare da grandi musicisti ben suonato,
purtroppo la vena creativa dei primi 4 lavori è esaurita,
non mancano nuove idee ma il risultato finale lascia delusi.
Nel 76 esce Still Life e “la musica non cambia
di molto”, niente di nuovo rispetto alla produzione solista
di Hammill (che era andata avanti dopo lo scioglimento del
gruppo nel 1972) alla fine dell’anno un altro lavoro arriva
sul mercato è World Record qui i V.D.G sembrano
ritrovare nuove energie e si riscoprono i suoni di un tempo
perfezionati da impeccabili interpretazioni di Banton e Jackson,
il disco contiene un brano di 21 minuti e 50 secondi Meurglys
III è l’ultima testimonianza artistica di un certo
rilievo lasciata da una grande band del rock britannico.
Nel 1977 esce Vital unico album Live ufficiale
del gruppo ma ormai i V.D.G non esistono più.
Peter Hammill è uno degli artisti più prolifici del panorama
musicale anglosassone la produzione discografia ammonta ad
oltre trenta album, (esclusi i lavori con i V.D.G.), ha collaborato
con artisti del calibro di. Peter Gabriel
e Robert Fripp ai quali è legato da una lunga
amicizia (soprattutto con Gabriel con il quale ha condiviso
gli inizi di carriera sotto l’etichetta discografica Charisma)
Brian Eno, David Sylvian.
Hammill ha continuato a proporre la propria arte senza mai
scendere a compromessi di ordine commerciale, dotato di una
voce straordinaria ha spesso utilizzato questo dono di madre
natura come un vero e proprio strumento al servizio dei bellissimi
testi che egli compone.
Per comprendere a pieno il senso dell’opera hammielliana occorre
conoscere i testi delle canzoni chiunque si accosti per la
prima volta ai V.D.G deve, se non è padrone della lingua inglese,
compiere uno sforzo aggiuntivo associando all’ascolto della
musica la comprensione delle parole.
Il Negromante che esordì a soli 20 anni ha
costruito un vero e proprio patrimonio musicale, come per
artisti del calibro dei Velvet Underground
o Tim Buckley anche per Hammill vale l’appellativo
di precursore, molta della musica Dark ,
New Wawe e Glam deve qualcosa ai V.D.G.
Poco tempo fa in una intervista Robert Plant
elogiando il lavoro dei Radiohead elevandoli
ad unica vera band sorta negli anni novanta degna del rispetto
e di un seguito pari a quello delle grandi rock bands del
passato diceva: "Possono produrre qualsiasi cosa di buono,
avere qualsiasi idea ma tanto devi sempre passare da lì, qualunque
sia il tuo approccio, qualunque sia la categoria musicale
alla quale appartieni prima di te ci sono stati i Led Zeppelin,
i Velvet Undergroung, i King
Crimson, i Pink
Floyd, i Beatles che hanno già scritto quello che tu suoni."
Ecco, è proprio così e il discorso vale anche per i VAN
DER GRAAF GENERATOR il generatore è spento da oltre
20 anni ma continua ancora ad emettere note elettrostatiche
permanenti.
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