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The TRIP

 
 
 
   The Trip (70)  
     
 

Primo disco di questa band formata da due componenti italiani (Vescovi e Sinnone) e due, penso, inglesi (Gray e Andersen). Come esordio non è male contando la precocità dell'anno (1970), periodo di piena gestazione del rock progressivo italiano. Sono comunque chiaramente presenti degli agganci stilistici al rock anni '60 (ad esempio i vari cori) ed alcuni passaggi di organo di matrice blues. Non comprendo la scelta dei titoli in italiano ed i testi in inglese, tranne in "Una pietra colorata", caratteristica presente anche nei successivi dischi; magari per un possibile seguente lancio internazionale...
Forse è solo un' impressione o una predilezione dettata dalle mie radici, ma il cantato in italiano risalta molto di più lo stile della band. Spunta quindi la suddetta "Una pietra colorata" ma anche "Incubi" e "Visioni dell'aldilà".
Non male come disco d'esordio ma sicuramente inferiore ai successivi.

 

 Track list:

  1. Prologo
  2. Incubi
  3. Visioni dell'aldilà
  4. Riflessioni
  5. Una pietra colorata

 

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   Caronte (71)  
     
 

Secondo disco di questo gruppo (in cui rimane inalterata la formazione rispetto al precedente) e un bel passo avanti come qualità. Il sound, infatti, perde, anche se non totalmente, gli influssi degli anni '60 e si delineano i "tratti somatici" tipici del gruppo. Buono l'inizio con "Caronte I", soprattutto nella seconda parte. Segue poi il giro tiratissimo di "Two brothers" e la bellissima "Little Janie": la parte più soft del disco in cui la voce del cantante ricorda vagamente John Lennon. Segue "L'ultima ora": un'atmosfera quasi riflessiva con ritornelli esplosivi. Bella la parte centrale con stacchi di Hammond e solo di chitarra. Stacco di organo a canne e parte la chiusura di "Ode a J.Hendrix": un omaggio al genio, anche se forse un po' troppo assillante sui timpani . Chiude "Caronte II" che riprende il tema della prima parte.
Un Joe Vescovi sempre in prima fila per questo grande disco: il mio preferito del gruppo insieme ad "Atlantide".
Consigliato.

 

 Track list:

  1. Caronte I
  2. Two brothers
  3. Lady Janie
  4. L'ultima ora/ Ode a J. Hendrix
  5. Caronte II

 

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   Atlantide (72)  
     
 

Terzo disco e cambio di formazione: fuori Gray e Sinnone e dentro il bravo Furio Chirico, astro della batteria con tecnica originale e pregevole (avrà modo di darne prova anche nei successivi lavori con gli Arti e Mestieri). Il suond cambia leggermente rispetto ai precedenti dischi grazie soprattutto al nuovo elemento che dona tecnica e precisione alle canzoni. Le canzoni migliori sono sicuramente: "Atlantide" con un bel intervento corale quasi ipnotico, "Evoluzione" con una batteria molto sostenuta ed enfatizzata, "Energia" con il lungo solo di Hammond e un finale di piano effettato che da una sensazione orientaleggiante e la bella melodia orecchiabile di "Ora X". Originale anche "Analisi" con alternanze di piano (effettato od elettrico ?) ed organo a canne. Segue il lungo assolo di batteria di "Distruzione", dove il nuovo entrato ha un'ulteriore occasione per mettere in mostra le ottime capacità.
Un grande disco.

 

 Track list:

  1. Atlantide
  2. Evoluzione
  3. Leader
  4. Energia
  5. Ora X
  6. Analisi
  7. Distruzione
  8. Il vuoto

 

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   Time of Change (73)  
     
 

Chi approccia questo disco sperando di trovare delle diversità stilistiche rispetto al sound introdotto dal precedente Atlantide rimmarrà profondamente deluso. Il gruppo abbandona completamente il contesto mitologico e tenta la strada del disco alternativo, anche se la forzatura in alcuni punti è notevole.
 
Negli intenti dei tre membri, Vescovi, Chirico e Andersen, la lunga "Rhapsodia" doveva sicuramente rappresentare la punta di diamante del lavoro, sia per durata che per qualità. Devo dire che alcuni stralci sono veramente di una musicità disarmante e trascinante, ma alcune scelte lasciano un po' di amaro in bocca: come si può rimanere indifferenti agli inserimenti di Hammond con quel suono e cadenza nei primi minuti..., e inoltre la struttura della strofa, seppur originale ed interessante, ripetuta trenta volte può suonare ripetitiva (io ci sento anche un po' di Yes... e voi???).
 
Dopo un chiaro accenno stilistico ai Floyd di Ummagumma con "De Sensibus", arriva finalmente la parte, secondo me, più interessante. "Chorale" è la traccia migliore del disco e si snoda su più temi intersecati, dove l'utilizzazione dell'organo a canne riporta il pensiero ad "Analisi" del precedente Atlantide. Chiude la pianistica "Ad libitum" con intercalate varie citazioni stilistiche.
 
Tutto sommato il disco suona bene anche se sentito dopo Atlantide se risulta leggermente oscurato.
Consigliato ai fan del gruppo.

 

 Track list:

  1. Rhapsodia
  2. Formula Nova
  3. De Sensibus
  4. "Chorale"
  5. Ad Libitum

 

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   Formazione più rappresentativa:  
     
 
  • Joe Vescovi: Voce/Tastiere
  • William Gray: Chitarra/Voce
  • Arvid Wegg Andersen: Voce/Basso
  • Pino Sinnone: Percussioni

 
 
 
   Sito Ufficiale:  
  www.???.???  

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