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L'era del progressive
si può etichettare in varie maniere, più
o meno cordiali. Una di queste, che ne è di diritto
una caratteristica peculiare e descrivente, oso fondamentale,
è la formazione in trio tastiere/basso/batteria.
Inutile ricordare e riportare i primi della classe sia
internazionali che di casa nostra... facciamo solo notare
che già l'idea di partire con una formazione
di questo tipo risultava per il gruppo stesso un'arma
a doppio taglio: nel bene perché manifestava
un certo spirito e una certa direzione di pensiero;
nel male per quei semplici e quantomeno immediati accostamenti
ai mostri sacri accennati in maniera generale qualche
riga sopra.
Bene o male quindi ne
abbiamo viste e, soprattutto, sentite di tutti i colori,
e stupisce in maniera non indifferente riuscire a trovare
un gruppo che propone materiale originale ed estremamente
interessante sia dal punto di vista strumentale che
delle composizioni. Stiamo parlando dei Triade,
che non perdono tempo e specificano la linea di pensiero
e formazione già dal nome.
Le uniche tastiere usate
sono il pianoforte e, in maggioranza, l'Hammond, sempre
ben interpretati con buona maestria. In realtà
c'è anche qualche spruzzo di moog e clavicembalo,
ma a livello secondario.
Apre il disco, il cui unico punto debole è la
breve durata, la piccola suite "Sabazio" divisa in quattro
parti: le prime tre con l'Hammond e l'ultima ("Vita
nuova") stupenda toccata al solo pianoforte. Ne
"Il Circo" apprezziamo in maniera non indifferente
il proponimento di costruzione armonica del basso mentre
nella seguente "Espressione", primo brano
cantato, troviamo una bella melodia sottolineata da
un pianoforte con alcuni spunti di Chopiniana
memoria. "Caro fratello" si divide tra una
prima parte cantata e una seconda toccata all'organo
di chiara matrice classica. Chiude "1998"
forse melodicamente un po' più debole ma comunque
valida.
Non posso che premiare
questo lavoro dei Triade che certamente non merita di
essere considerato un lavoro di secondo piano nel panorama
progressivo nostrano. Consigliato soprattutto a chi crede
di non aver nulla da aggiungere al contesto delle formazioni a trio. |
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