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Primo e unico disco per questa band che si propone al mercato discografico
con questo lavoro privo di alcun tipo di tastiere.
Valido il primo lato con la grande "L'ultima Spiaggia"
dove l'ottimo accompagnamento mette bene in evidenza
la struggente voce di Rocky in un cantato che presenta il tema
della fuga dalle caotiche città.
Forse un po' troppo lunga la parte strumentale, o forse leggermente scarna di idee,
e quindi un po' troppo prevedibile al lungo andare. Chiude il primo lato
"Il Soldato" (la traccia migliore anche se la meno rappresentativa del disco) che riprende un tema particolarmente caro nei '70 ovvero
il disagio fisico e mentale dopo l'essere stati strumento di morte
come soldati in guerra. Come anche in "Dopo...niente è più lo stesso" del Banco,
la condanna è netta e si arriva alla fine a riflettere sul fatto che anche quel nemico ucciso
aveva sicuramente qualcuno di caro che ne aspettava il ritorno a casa. Di grande effetto l'arrangiamento
composto da un voce filtrata, una chitarra con un suono cupo e da qualche intervento di sax e contrabbasso.
Leggermente inferiori le altre composizioni, cosa dovuta, secondo me, al fatto che il gruppo
si mantiene sempre (tranne in "Il Soldato") su una simile linea esecutiva, almeno per le parti strumentali,
con conseguente ed inevitabile calo di attenzione da parte dell'ascoltatore.
Una maggiore originalità avrebbe sicuramente giovato al risultato in quanto
per tutto il disco non ci si sposta dal rock con alcuni spruzzi di jazz
intravedendo a volte anche un'ombra mista tra King Crimson e
Area.
Adesso sono stanco, e penso che nell'universo ha un posto anche quell' "Orribile"...
Onestamente posso dire che "L'ultima spiaggia" e "Il Soldato" meritano da
sole il possedere il disco. Pur essendo dispiaciuto
per un grande Rocky,
non posso nascondere che "E", "Io Robot" (la migliore del secondo lato) e "Martino", pur rimanendo su un
livello sufficiente, non riescono a convincermi appieno! |
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