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PIERROT LUNAIRE

 
 
 
   Pierrot Lunaire (74)  
     
 

Altro grande disco del panorama progressivo italiano.
Singolare scelta stilistica/strumentale di questo gruppo che punta sul massiccio uso di chitarre, soprattutto acustiche, e tastiere varie, riducendo al minimo le parti di batteria (presente in "Invasore" e "Sotto i ponti"). Il disco è godibilissimo e le varie atmosfere non ne fanno mai rimpiangere la mancanza , tanto più che questa risulta quasi stonata nelle due precemente dette apparizioni: forse per quelle belle melodie sempre trainanti e mai noiose che accompagnano tutti i 43 minuti del disco...


Fatto sta che i tre componenti offrono un lavoro fortemente basato sulla chitarra acustica con qualche spruzzata di pianoforte, organo, sitar, flauto e mandolino, ed il risultato è un pregevole incrocio di vari generi musicali: progressive, classica e, perchè no, folk, anche se non mancano comunque momenti elettrici, con chitarre distorte e moog, vedi ad esempio in "Mandragola". Spuntano "Overture XV", "Raipure", "Il re di Raipure" e "La saga della primavera". Belli anche i testi:

...il coraggio senza una spada non servirà...

Consigliato.

 

 Track list:

  1. Overture XV
  2. Raipure
  3. Invasore
  4. Lady Ligeia
  5. Narciso
  6. Ganzhiet
  7. Verso il lago
  8. Il re di Raipure
  9. Sotto i ponti
  10. Arlecchinata
  11. La saga della primavera
  12. Mandragola

 

TOP 


   Gudrun (77)  
     
 

Chi cerca un seguito all'acustico esordio rimarrà fortemente deluso in quanto questo secondo Gudrun si basa fondamentalmente sulla ricerca e sulla sperimentazione, lasciando forse un piccolo rimembro e richiamo al precedente stile nel clavicembalo d'apertura.

Moog, pianoforti ed effetti vari solo sostanzialmente gli ingredienti fondamentali, conditi con la grandiosa voce del soprano Jacqueline Darby, nuovo acquisto del gruppo, mentre della formazione del precedente disco manca Vincenzo Caporaletti. Musicalmente da segnalare la lunga "Gudrun", "Giovane madre" e "Sonde in profondità", e le ottime presenze di pianoforte in "Dietro il silenzio" e "Morella".

L'inizio di "Plasir d'amour" ricorda lo stile Clickkiano di Battiato con una doppia voce recitante parole acquose e la tabellina dell'uno. Originale lo scatto fotografico tra le varie canzoni a segnalare il distacco tra le varie diapositive musicali.

Onestamente lo ritengo un bel disco anche se necessita del tempo per essere ben digerito. Di certo non si può etichettare Progressive se non nell'intento, per altro perfettamente riuscito, di una ricerca progressiva e per il progresso (in senso stretto) delle atmosfere create, forse più ostiche rispetto al precedente lavoro ma molto più mature e compatte. Copiando pari pari le parole di Arturo Stalteri: "Gudrun" è un album dalle tinte forti ... se "Pierrot Lunaire" rappresenta il SOGNO, "Gudrun" è la REALTA'!

Per chi ama schemi liberi e atmosfere sperimentali.

 

 Track list:

  1. Gudrun
  2. Dietro il silenzio
  3. Plasir d'amour
  4. Gallia
  5. Giovane madre
  6. Sonde in profondità
  7. Morella
  8. Mein armer italiener
  9. Gudrun (Versione inedita)
  10. Giovane madre (Versione inedita)

 

TOP 


   Formazione più rappresentativa:  
     
 
  • Arturo Stalteri: Tastiere/Voce/Percussioni
  • Vincenzo Caporaletti: Chitarra/Basso/Batteria/Flauto
  • Gaio Chiocchio: Sitar/Mandolino/Voce/Chitarra/Hammond/Timpani

 
 
 
   Sito Ufficiale:  
  www.arturostalteri.it  

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