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Commento di Luca Martini
Gran disco questo “Looking Thru” uscito alla fine del 1973 per la Atlantic. A suonare sono un gruppo tedesco, i Passport, e già dal primo ascolto, chissà come mai, mi viene subito in mente il Perigeo per l’Italia e la sua fantastica parabola musicale (nonché, come ovvio corollario, i Return to Forever, Weather Report e Mahavishnu Orchestra). E’ un jazz-prog-rock quello di questo gruppo costituitosi nel 1971 per opera del compositore Ace Saxeman e dell’arrangiatore del gruppo, nonché polistrumentista, Klaus Doldinger, insieme al batterista, Curt Cress, al tastierista Kristian Schultze e a Wolfgang Schmid, che si occupa delle chitarre e del basso elettrico.
“Looking Thru” è il quarto lavoro del gruppo, il primo di matrice americana (Atlantic) e le sonorità sono subito impressionanti. Emerge la grande perizia dei musicisti e la grande capacità compositiva, con un occhio anche al commerciale (ascoltare, per tutte, “Rockport”), con un grande uso, a tratti pure furbo, del mellotron.
“Eternal Spiral”, il brano di apertura del lavoro, è forse il capolavoro del disco. Stupenda anche “Eloquence” e un plauso particolare al grandissimo batterista Curt Cress, una vera forza della natura. Misteriosa ed inquietante la chiusura del disco, “Things to come”, che mette bene in musica il concetto dell’ignoto del futuro.
Nel complesso un buon disco, per gli amanti del jazz rock con influenza progressive.
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