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Il segreto di questo grande disco sta, secondo me, nel perfetto equilibrio
presente sia tra le parti cantate e strumentali, sia tra gli strumenti stessi.
Tranne in qualche caso,
la chitarra ha vissuto il rock progressivo come strumento secondario e spesso
utilizzato per qualche apparizione, magari acustica. Qui la si sente al pari
anzi quasi in competizione con le varie tastiere ed il risultato č incredibile.
Merogno infatti, con estrema maestria,
riesce ad essere sempre presente sulla scena, sia come pignolo rifinitore sia come estremo
distruttore con pennate che hanno l'effetto di colpi di martello sulla testa
dell'ascoltatore.
Anche il resto del gruppo comunque č di primo ordine a partire
da Lupo Galifi e Pit Corradi.
Circa le canzoni,
se del secondo lato, leggermente inferiore, cito "Della natura", del primo non posso
che osannare la grandiosa "Zarathustra": divisa in pił parti presenta la potentissima
"L'ultimo uomo", l'ipnotica "Il re di ieri" ,
la tirata "Al di lą del bene e del male" con l'Hammond sempre padrone della scena,
"Superuomo" con una prima parte cantata e un lungo seguito strumentale che a volte ricorda lontanamente
lo stile Metamorfosi
e l'ultima "Il tempo delle clessidre" con la ripresa del bellissimo tema de "L'ultimo uomo".
Ai tempi subģ una censura dai vari organi di diffusione che ingiustamente
accusarono il gruppo di fare propaganda fascista in quanto sul collage della copertina
compare un busto di Mussolini su sfondo completamente nero...
E' uscita da poco una ristampa della BMG che ripropone
in CD il formato identico a quello del vinile anche se perņ
non permette di leggere in maniera agevole i testi
ed il contenuto interno.
Ecco nasce in me vivo il superuomo !!!!!!!!!!
Uno dei migliori dischi del rock progressivo italiano !!!
CONSIGLIATO. |
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