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Corre l'anno 1974 ed il rock italiano è al bivio tra massimo splendore e prossima
decadenza. Ciò che ha contraddistinto, ed ha fatto grande, il fenomeno è la
perfetta coesione (o complotto forse) tra musica e parole: ecco quindi scomparsi
i testi leggeri (soprattutto d'amore) in favore di lunghe suite, spesso monotematiche
per l'avvento dei cosiddetti concept album.  
Di questo filone è anche questo Io Sono Murple che narra la storia di un pinguino
di nome Murple che oppresso dalla monotonia dei ghiacci, tentò la fuga dal suo
mondo per ritrovarsi poi prigioniero in un circo dove l'unica sua
soddisfazione era la carezza che il suo uomo/padrone donava alla fine di ogni spettacolo.  
Bellissimo il tris d'inizio: "Antartide", "Metamorfosi" e "Pathos" costruiscono un
mirabile mosaico sonoro perfettamente bilanciato con saggi interventi
stilisticamente vari; c'è spazio per il rock di gruppo ma anche per una stupenda
toccata di organo, intimista ed ansioso, che ottimamente rappresenta
l'inquieto ego del pinguino Murple pronto a fuggire dal deserto dei ghiacci del polo antartico.
Se le parti musicali fanno di quest'album una toccata fondamentale per qualsiasi cultore
del genere, altrettanto non si può dire del cantato che è sviluppato
nella maggioranza dei casi su temi molto semplici e quasi banali.
Ecco quindi "Senza un perchè" conclusa con un ottima parte di piano.
"Nessuna scelta" è forse la parte cantata migliore: introdotta da un superbo
intreccio corale, contrappone la morbida linea cantata con imprevedibili
e tecnicissimi stacchi di gruppo. Scadente invece la seguente parte strumentale,
ricaduta in trovate pop. Chiusura grandiosa del primo lato con "Murple Rock":
una prima cavalcata d'effetto con un solo di chitarra sostenuto in maniera perfetta
dall' Hammond, viene sostituita dal pazzoide intreccio di tastiere con synth
e Eminent in prima fila!!!  
Il secondo lato parte con una bellissima parte di pianoforte: l'influenza classica è
palpabile in ogni secondo del disco ma in questi primi tre minuti ("Preludio e Scherzo"), la bravura di
Zanco viene in primissimo piano, regalando momenti di autentica estasi pianistica.
Buona anche "Variazioni in 6/8" che deve molto al grandioso lavoro del batterista
Sorrenti (parente di certi Sorrenti ???) che riesce ad amalgamare perfettamente
i suoni degli altri componenti. Ecco quindi la potente conclusione, che costringe il
pinguino Murple prigioniero all'uomo, che, seppur deprecabile stato, però
regala a lui felicità. Egli si sente pari a tutti gli animali suoi compagni
di avventura, e se quel piccolo iceberg di plastica ("Antarplastic")
ricorda le sue origini lontane,
forse non sa che quando l'uomo sarà stanco di lui, lo abbandonerà.  
Un disco forte, costruttivo e complesso come stesura; con dei potentissimi
stralci strumentali. Anche se le parti cantate non sono all'altezza del
resto del lavoro, non si può che promuoverlo (quasi) a pieni voti.  
Una curiosità: la versione ristampata in cd dalla Mellow Record presenta
solo due tracce (1-6, 7-12) corrispondenti ai due lati del vinile. Inoltre, a volte la qualità
di masterizzazione non è delle migliori e sono presenti vari "click".  
Consigliato. |
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