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...e fu il sesto giorno (72) |
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Commento di Luca Martini
Disco di esordio di questo ottimo gruppo della capitale, realizzato nel 1972,
che l'anno dopo, con il disco "Inferno", firmerà uno dei concept album capolavoro
della musica rock progressiva italiana, destinato a diventare una vera pietra miliare.
La musica che si ascolta in questo disco testimonia l'Influenza dei grandi
gruppi italiani progressive, quali PFM,
Orme e
Banco, ma anche uno sguardo
dei Metamorfosi al raffinato e potente rock di Emerson
Lake e Palmer.
Un album senz'altro interessante, che risente ancora degli influssi beat e
melodici degli anni '60, anche se di livello decisamente inferiore al disco
successivo, in cui, però, già si riconoscono, anche se in fase embrionale e
con qualche piccola ingenuità, soprattutto nei testi, i temi fondamentali che
saranno poi sviluppati integralmente nella successiva produzione.
I temi ricorrenti e dominanti dell'album sono quelli classici dell'epoca ed
in particolare del tardo beat, ovvero la pace, la guerra, la giustizia e la
solidarietà, tutti temi legati alla figura del Cristo redentore, in un alone
decisamente mistico ed evangelico, soprattutto in alcuni brani (ascolta, per
tutti, Crepuscolo).
La grande voce, nettamente lirica, del siciliano Davide Jimmy Spitaleri prevale
nettamente nel disco, diventando prepotentemente lo strumento protagonista del
lavoro. L'altra grande caratteristica è data dall'uso dell'organo e del cembalo,
strumenti suonati, con notevole abilità e con influenze decisamente classicheggianti,
da un Enrico Olivieri decisamente in forma. Buona la sezione ritmica, capitanata
da Roberto Turbitosi al basso e da Mario Natali alla batteria, che danno il
meglio di loro nel brano "Hiroshima".
L'apice del disco è probabilmente "...E Lui Amava I Fiori", con una serie di
splendidi accordi di clavicembalo, supportato da un ottimo giro di basso, e dalla voce di Spitaleri che si esprime ai massimi livelli, anche nel solo di flauto finale.
Completa l'ottimo organico la chitarra discreta e misurata di Luciano Tamburro.
Dopo il 1973, la band accarezza per anni il sogno di realizzare il seguito di Inferno, che avrebbe dovuto chiamarsi "Paradiso", progetto, ad oggi, non ancora realizzato. Scioltosi il gruppo, i Metamorfosi si ritroveranno negli anni novanta per alcuni concerti.
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Track list:
- IL Sesto Giorno
- ...E Lui Amava I Fiori
- Crepuscolo
- Hiroshima
- Nuova Luce
- Sogno E Realtà
- Inno Di Gloria
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Inferno
(72) [Recensione 1/2] |
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Nel mirino dei testi di qualche gruppo progressivo italiano, ricercatore, per scelta
stilistica, di originalità nei temi trattati, non poteva sfuggire uno
dei punti cardine della nostra cultura letteraria: la Divina Commedia. Questo
lavoro si occupa di trattare la parte dell'Inferno,
alternando sia parti raccolte direttamente dal testo originale, e sia
parti riassestate per esigenze organizzative.
In questo ultimo filone sta anche uno dei pregi di questo lavoro,
ovvero l'aver cercato
di associare e conglobare mali della società odierna e quindi
non presenti ai tempi della stesura del
testo di Dante, nei suoi stessi gironi.
Gli esempi più lampanti sono "Razzisti" o "Spaciatore di droga".  
Musicalmente la formazione risente leggermente della scelta del TRIO in quanto
Spitaleri, oltre all' imponente apporto vocale, esegue marginali parti di flauto.
Anche se l'accostamento a gruppi come E.L.P.
e Le Orme è quasi immediato, non bisogna
cadere nello scontato ed ascoltare invece con giusto giudizio il tessuto musicale
che assume tinte molto originali, incoronando la opener "Introduzione"
come bandiera dei contorni del puro stile Metamorfosi.  
Grandioso il tris "Porta dell'inferno", "Caronte" e "Spacciatore di droga".
Poi non potrete più fare a meno di canticchiare "CARONTE
DEMONIO...OCCHI DI FUOCO NEL BUIO" ad un vostro collega o "SIAMO DANNATI
INSIEME...AMANTI FUMMO IN VITA..." alla vostra Francesca.
Consigliato. |
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Track list:
- Introduzione
- Selva oscura
- Porta dell'inferno
- Caronte
- Spacciatore di droga
- Terremoto
- Limbo
- Lussuriosi
- Avari
- Violenti
- Malebolge
- Sfruttatori
- Razzisti
- Fossa dei giganti
- Lucifero
- Conclusione
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Inferno (72) [Recensione 2/2] |
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Commento di Nicola Wiri
Avevo sentito, riguardo alle band italiane, che molte sono state parecchio sopravvalutate; ma sinceramente quando un disco italiano non mi ha entusiasmato ho trovato il consenso e l'appoggio sempre della maggioranza. In questo caso, invece, mi son reso conto che quelle prime persone avrebbero avuto ragione.  
Questo è stato da sempre considerato uno dei capisaldi e dei migliori prodotti del prog nostrano, invece non brilla affatto né di originalità tanto meno di talento! In fondo le liriche sono abbastanza piacevoli, però solo per l'idea e per la "modernità" in cui sono state inserite; ma a parte i testi, le musiche mi son sembrate fin troppo scontate e con esse tutti i passaggi: il solito mucchio di sintetizzatori che solo in questo unico caso diventano pedanti e usati in sovrabbondanza (riascoltate Darwin e Pollution per comprendere la differenza); le parti leggere ed acustiche cacciate subito via per essere sostituite da quelle solite ritmiche spigolose e finanche pretenziose e brani come "Introduzione" "Avari" "Violenti" "Sfruttatori" "Lucifero" "Conclusione" (tremendamente prevedibile) fanno tutte parte della stessa minestra. Potrei abbonare il trittico "Porta dell'inferno", "Caronte" e "Spacciatore di droga" che mi paiono gradevoli, ma nel contesto non risaltano. Non sono affatto contro le atmosfere con
tastiere in primo piano, ma qui vengono usate senza un minimo di razionalità, dando l'impressione che questo sia un gruppo che abbia esageratamente seguito la "moda" del periodo.  
Mi spiace dover parlare così di un disco tanto amato, però vorrei che questa sia una semplice accortezza per chi non lo avesse ancora ascoltato. Lo consiglio quindi, al limite, a chi si sta appena addentrando nel genere, sperando non lo influenzi negativamente.
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Track list:
- Introduzione
- Porta dell'Inferno
- Caronte
- Spacciatore di droga
- Lussuriosi
- Avari
- Violenti
- Malebolge
- Sfruttatori
- Razzisti
- Lucifero (Politicanti)
- Conclusione
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Formazione più rappresentativa: |
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- Jimmy Spitaleri: Voce/Flauto
- Enrico Olivieri: Tastiere/Voce
- Roberto Turbitosi: Chitarra/Basso/Voce
- Gianluca Herygers: Batteria/Percussioni
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