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LATTE E MIELE

 
 
 
   Passio Secundum Mattheum (72)  
     
 

Primo disco per questo gruppo che propone l'originale idea di mettere in musica la passione di Gesù Cristo secondo l'evangelista Matteo. Il gruppo alterna parti narrate tratte proprio dal "Vangelo secondo Matteo" e parti cantate leggermente riadattate. Gli interventi musicali sono sempre a sostegno del narratore e del cantante e vengono proposte atmosfere sempre tranquille e molto melodiose basate su chitarre acustiche, clavicembali, pianoforti e strings con l'unica pecca della breve durata. Il gruppo, per non proporre un disco da venti minuti, ha quindi inserito dei momenti strumentali che è brutto dirlo ma odorano da riempitivi e nulla più. Si veda in questo senso "I Testimoni". Ottime invece "Introduzione", "Il giorno degli azzimi", "Getzemani", "Il pianto" e "Il calvario". Strana scelta stilistica per "Giuda" che presenta una strana contrapposizione di strumentali Heavy Metal e cantati Jazzati. Se il gruppo fosse riuscito a far convivere maggiormente parti cantate e momenti strumentali, come è perfettamente riuscito in "Getzemani" e "Il re dei giudei", ne sarebbe uscito un grande disco. Onestamente non è male comunque... contando anche la bella idea di base.
 
Nella versione cd è stata inserita anche la bonus track "Mese di maggio" che però suona in maniera molto più leggera.

 

 Track list:

  1. Introduzione
  2. Il giorno degli azzimi
  3. Ultima cena
  4. Getzemani
  5. Il processo
  6. I testimoni (I)
  7. I testimoni (II)
  8. Il pianto
  9. Giuda
  10. Il re dei giudei
  11. Il calvario
  12. Il dono della vita
  13. Mese di maggio (bonus track)

 

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   Papillon (73)  
     
 

Commento di Luca Martini
Bel disco di questo gruppo proveniente dalla fucina musicale genovese, che si mise in luce nei principali festival musicali degli anni settanta, divenendo anche gruppo supporter nella tournèe dei Van Der Graf Generator.
Influenze classicheggianti (si noti le la lunga suite tratta dalla sonata Patetica di Beethoven) che a volte lasciano un po’ perplessi, ed uso degli strumenti alla Emerson Lake and Palmer.
Supportati da una ottima tecnica musicale ed esecutiva, vena compositiva non particolarmente originale, ma senz’altro efficace ed incisiva. A tratti mi ricordano anche certi lavori delle Orme.
"Papillon" è senz’altro il loro capolavoro, anche se, come per molti altri gruppi dell’epoca, la pecca sta nella linea melodica vocale, a tratti banale e poco convincente. Il disco si presenta come un concept album, in voga all'epoca, basato sulla storia di un burattino che si innamora di una bambina. Molto bella la lunghissima parte iniziale (la suite "Papillon", di quasi venti minuti complessivi) che porta il nome del disco.
Il gruppo inciderà altri tre lavori: nel 1976 "Aquile e scoiattoli", nel 1992 un bel disco dal vivo "Live – Latte e Miele" ed infine "Vampyrs" del 1996, attualmente il loro ultimo album. Di questo disco esiste anche una versione inglese, che fu pubblicata soltanto nel 1992.

 

 Track list:

  1. Papillon
  2. Divertiment
  3. Patetica
  4. Strutture
  5. Tanto Amore (bonus)

 

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   Aquile e Scoiattoli (76)  
     
 

Dopo tre anni dal precedente Papillon, vari cambi di formazione e lavori in gestazione, torna sulle scene il gruppo dei Latte e Miele. Unico elemento originale è il batterista Alfio Vitanza, qui accompagnato da Massimo Gori al basso e chitarra, e dai due tastieristi Luciano Poltini e Mimmo Damiani. Siamo nel 1976, anno non certo brillante per il progressive nostrano, e questo disco non aiuta a sollevare la situazione. La divisione tra primo e secondo lato è netta: nel primo regnano le canzonette, nel secondo troviamo qualche elemento più impegnativo.

"Aquile e Scoiattoli" presenta in maniera leggera ma francamente ascoltabile un elenco di azioni e operazioni lecite per l'essere umano scoiattolo, in eterna fuga dall' aquila cattiva. "Vacche Sacre" è un chiara strizzata d'occhio al suond moderno e di tendenza: un mix tra musica all' "America Good-Bye" di Radius e cantato in stile Tagliapetra. Il tutto contro alcuni dei capisaldi dell'India come appunto le Vacche Sacre a dispetto del terribile orrore della fame. In "Menestrello" il tono vocale ricorda il cantante dei Collage (chi ha orecchie per intendere...), in un contesto sempre da canzonetta, siamo anche in presenta di un assolo centrale di chitarra senza idee né gloria. Chiude l'imbarazzante primo lato "Opera 21": che Beethoven sia uno dei compositori preferiti dal gruppo lo si era capito già dal precedente lavoro ma che si riuscisse a trovare il coraggio per stravolgere in maniera quasi comica (in certi punti anche fastidiosa) la prima sinfonia la dice lunga su varie cose...
 
Fortuna vuole che il secondo lato sia di tutt'altra pasta! "Pavana" è una lunga suite costruita su vari livelli, scanditi dal bel tema principale. Non siamo di fronte a picchi progressivi degni di menzione al merito sacro, anche se vale la pena di segnalare l'assolo di Hammond al quinto minuto e il tempo intricato circa al diciottesimo minuto.

Non un MUST sia chiaro...almeno secondo me.

 

 Track list:

  1. Aquile e Scoiattoli
  2. Vacche Sacre
  3. Menestrello
  4. Opera 21
  5. Pavana

 

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   Formazione più rappresentativa:  
     
 
  • Alfio Vitanza: Batteria/Flauto/Voce
  • Marcello Dellacasa: Chitarra/Basso/Voce Solista
  • Oliviero Lacagnina: Tastiere/Voce

 
 
 
   Sito Ufficiale:  
  www.???.???  

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