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Commento di Luca Martini
I Kaleidon sono un quartetto romano nato da ciò che rimaneva del precedente gruppo, i Free Love (che darà nome al disco), decimato dall'incidente stradale che vide la morte di due dei suoi componenti, il bassista Carl Stogel e il batterista Gianni Caia.
Questo loro unico lavoro (voluto fortemente da Sabatini) è completamente strumentale e la cosa non guasta, tenuto conto dello scarso livello medio dei testi dell'epoca. Un disco ben suonato, con forti impulsi jazz e una ritmica serrata. Nonostante questo, il disco non ha alcun successo. Sabatini allora rivoluzionò il gruppo, introducendo la chitarra di Francesco Bruno, sostituendo Liberti con Francesco Froggio Francica (già componente dei Raccomandata con Ricevuta di Ritorno) e cambiando Tallarita con Gianni Collaiacomo (che sarà poi con il Banco). Il risultato confluirà nel festival di Villa Dora Pamphili, nel quale il gruppo rimaneggiato suonerà anche bene, sancendo, però, di fatto, la loro fine artistica.
Questo lavoro resta un buon disco strumentale, una buona curiosità, non molto di più.
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