Home
Reviews
Concerti
News
Best
Collaborazioni
AndYouAndI
Newsletter
Link
Extras
FAQ
About

 
 
     
 
 
 
 
   
 
 

 

SEBASTIAN HARDIE

 
 
 
   Four Moments (75)  
     
 

Commento di Luca Martini
E’ davvero incredibile. Scopro (si, non lo conoscevo affatto, lo ammetto…) questo piccolo capolavoro misconosciuto, “Four moments” , realizzato da un oscuro complesso australiano, primo esempio di rock progressive sinfonico del luogo, e ne rimango davvero affascinato.
 
L’ascolto è talmente gradevole ed intenso che scorre come un fiume su dolci declivi, tra ricordi (molto forti) dei Genesis (si ascolti il quarto momento, Everything is real, come riecheggia “The cinema show” dei Genesis…) e dei migliori Yes (quelli di “Close to the edge”, per intenderci…), con sonorità dolci e potenti al contempo, epiche e di grandissimo respiro, chitarre elettriche tirate e magniloquenti, ritmiche serrate e precise, tastiere incalzanti e colme di suggestione, il tutto per meno di quaranta minuti davvero memorabili.
 
La suite che dà il nome all’album (i primi quattro momenti del disco), è realmente incantevole, con cambi di ritmo suggestivi e forsennati (il terzo momento è l’apice compositivo ed esecutivo…..), che permettono ai componenti del gruppo di mettere in mostra le loro capacità individuali e, soprattutto, di grande collettivo (si ascolti il primo brano, Four moments, perfetto con pochissime sbavature).
 
Calo di tensione (e di qualità compositiva) nel quinto brano, Rosanna, un pezzo strumentale molto dolce e melodico, in cui Mario Millo pare riecheggiare un po’ troppo ruffianamente il più strappalacrime Santana di “Europa”, seppure con un suono suadente, personale ed emotivamente toccante.
 
Chiude il lavoro l’incredibile, bellissimo brano esclusivamente strumentale “Openings”, che in oltre 13 minuti ci riporta alla luce echi di Pink Floyd, Genesis e vette progressive raramente raggiunte da musicisti molto più blasonati e celebri, con una pasta organica tra i componenti affiatata e salda (gli ultimi due minuti sono di una intensità incredibile). Se proprio dobbiamo trovare un limite a questo disco è quello di essere successivo ai capolavori dei gruppi già citati, che non gli permette di essere totalmente originale (diversamente, Sebastian Hardie sarebbero oggi ricordati come pietra miliare del rock progressive….), ma al cospetto di musica di cotanta qualità, davvero poco importa e si può perdonare una lieve carenza di stile unico, a scapito di emozioni inaspettate.
 
Davvero un piccolo, grande capolavoro per questo complesso australiano, guidato da un ottimo cantante-chitarrista, Mario Millo, autore anche di buona parte dei testi. Una vera sorpresa, un disco da possedere ed ascoltare fino alla consumazione.

 

 Track list:

  1. Four Moments
  2. Dawn of our Sun
  3. Journey Through Our Dreams
  4. Everything Is Real
  5. Rosanna
  6. Openings

 

TOP 


   Formazione:  
     
 
  • Mario Millo: Chitarra/mandolino/Voce
  • Peter Plavsic: Basso
  • Alex Plavsic: Batteria/Percussioni
  • Toivo Pilt: Tastiere

 
 
 
   Sito Ufficiale:  
  mariomillo.com  

   Guestbook -- Entra  
     
   Forum -- Entra --  
 

 

 
 
Manlio Progressive Reviews