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Commento
di Alessio Ansalone
Gruppo originario di Savona, formatosi nel 1971 dalla
fusione di due gruppi, i Tramps e i Voodoo. Suonano
al concerto di Villa Pamphili a Roma. La Divina
Commedia, il loro unico album, è una raccolta
di registrazioni avvenute negli anni 1972-1973. Presenta
Influenze jazz e rock per un risultato variegato. La
parte vocale, seppur interpretata dalla buona voce di
Ostinet, risulta a tratti non in sintonia con la parte
strumentale. Ottime le parti di sax e organo Hammond.
Nella prima traccia
"12th transistor" è da notare l’ottimo intreccio
di sax e organo Hammond, passando dal rock nella prima
parte al jazz puro nella seconda parte, dove il sax
è più presente. Nella terza parte riprende il motivo
iniziale e poi ancora jazz. La voce a volte risulta
stonare. Bell'assolo di flauto in "Corridoio nero".
La terza traccia "Vecchio Oldsea" è registrata
in modo pessimo e le parole a volte sono incomprensibili.
Comincia lentamente con la chitarra per poi dare spazio
al flauto che accompagna un ritmo frenetico, e infine
ritorna alla chitarra. Travolgente la title track "La
Divina Commedia", probabilmente la più bella dell’album
con cambi di velocità e un sax molto ben inserito all’interno
della melodia. Brevi parti cantate (in inglese e non
in modo eccepibile) nella seconda metà del brano. L’album
si chiude con "Il pianeta della verità", che
comincia senza troppo convincere ma poi prende slancio
con un riff orecchiabile e ripetitivo accompagnato dal
sax fino a metà brano per lasciare spazio a un assolo
di batteria degno di nota. Parole come al solito incomprensibili.
Peccato per la scarsa
qualità di registrazione di alcuni brani (gli ultimi
tre, perché i primi sono registrati in modo decente)
perché in definitiva è un album di buona fattura. |
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