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Commento di Luca Martini
Accidenti, che anni quegli anni '70... Tutti i gruppi, anche i minori, parevano in stato di grazia, sia musicale che compositiva. Un lampante esempio di quanto detto sta proprio in questo gruppo, sconosciuto ai più e dimenticato agli altri: si tratta de Il Baricentro, ottimo gruppo barese di jazz-rock progressive, un po' fusion, che alla fine degli anni '70 sfornarono due ottimi dischi, questo "Sconcerto", ed il successivo, "Trusciant".
Il loro stile non è particolarmente originale: si avvertono chiaramente le influenze sia di Weather Report (ma quale gruppo jazz rock dell’epoca non è stato influenzato da loro?) e di Return to Forever, mentre per restare in campo italico, le influenze di Perigeo, ma, soprattutto, di Napoli Centrale sono ovvie (si ascolti, per tutte, "Meridioni e Paralleli"). Ma ciò nonostante, il loro messaggio musicale è valido, interessante e ben eseguito, con influenze mediterranee originali e a tratti esaltanti.
Supportati da una compagine molto valida a livello esecutivo, e capitanati dal grande batterista Piero Mangini, il nucleo originario del gruppo faceva parte dei Festa Mobile, altro storico gruppo di rock progressive. La loro perizia tecnica e la freschezza delle loro melodie, pur pervase da una vena compositiva non all'altezza di molti altri colleghi dell’epoca, fanno di Sconcerto un ottimo disco da ascoltare con piacere, senza attendersi il capolavoro dei capolavori, ma con lo stupore di riscoprire gruppi di quegli anni che, da soli, oggi, sarebbero il top della musica italiana.
Bellissima, e da ascoltare con attenzione, "Della Venis", con un superba tastiera in evidenza, ed una atmosfera sognante e suggestiva.
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