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IL BARICENTRO

 
 
 
   Sconcerto (76)  
     
 

Commento di Luca Martini
Accidenti, che anni quegli anni '70... Tutti i gruppi, anche i minori, parevano in stato di grazia, sia musicale che compositiva. Un lampante esempio di quanto detto sta proprio in questo gruppo, sconosciuto ai più e dimenticato agli altri: si tratta de Il Baricentro, ottimo gruppo barese di jazz-rock progressive, un po' fusion, che alla fine degli anni '70 sfornarono due ottimi dischi, questo "Sconcerto", ed il successivo, "Trusciant".
 
Il loro stile non è particolarmente originale: si avvertono chiaramente le influenze sia di Weather Report (ma quale gruppo jazz rock dell’epoca non è stato influenzato da loro?) e di Return to Forever, mentre per restare in campo italico, le influenze di Perigeo, ma, soprattutto, di Napoli Centrale sono ovvie (si ascolti, per tutte, "Meridioni e Paralleli"). Ma ciò nonostante, il loro messaggio musicale è valido, interessante e ben eseguito, con influenze mediterranee originali e a tratti esaltanti.
 
Supportati da una compagine molto valida a livello esecutivo, e capitanati dal grande batterista Piero Mangini, il nucleo originario del gruppo faceva parte dei Festa Mobile, altro storico gruppo di rock progressive. La loro perizia tecnica e la freschezza delle loro melodie, pur pervase da una vena compositiva non all'altezza di molti altri colleghi dell’epoca, fanno di Sconcerto un ottimo disco da ascoltare con piacere, senza attendersi il capolavoro dei capolavori, ma con lo stupore di riscoprire gruppi di quegli anni che, da soli, oggi, sarebbero il top della musica italiana.
 
Bellissima, e da ascoltare con attenzione, "Della Venis", con un superba tastiera in evidenza, ed una atmosfera sognante e suggestiva.

 

 Track list:

  1. Sconcerto
  2. Lido Bianco
  3. Meridioni e Paralleli
  4. Afka
  5. Pietre di Luna
  6. Della Venis
  7. Comunque... (Todo Modo)

 

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   Trusciant (78)  
     
 

Commento di Luca Martini
Secondo ed ultimo disco (almeno per ora...) della band pugliese, che data 1978. Sulla falsariga del precedente, con influenze ancora più mediterranee e folk. Un ottimo lavoro, a tratti anche più maturo del precedente, ancora jazz rock un po’ fusion di elegante fattura. Una sorta di latin jazz, supportato da una sezione ritmica di grande spessore (tra i quali, il grande percussionista Luis Agudo, che spicca nel brano "Vivo"). Molto bello il brano che dà il titolo all’album e "Fon’amara", con un bellissimo accompagnamento pianistico di grande suggestione. Il titolo, "Trusciant", rimanda all'omonima tribù di zingari che si è insediato sulla costa pugliese.
 
Un buon disco, con un unico limite: a volte le tematiche funky e mediterranee prendono troppo il sopravvento, contaminando il tutto, e alleggerendo un po’ troppo un lavoro di per sé di alto livello.

 

 Track list:

  1. Karwan
  2. Trusciant
  3. Falo
  4. Akua
  5. Flox
  6. Font’amara (I-II parte)
  7. Vivo

 

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   Formazione più rappresentativa:  
     
 
  • Francesco Boccuzzi: Tastiere/Chitarre
  • Vanni Boccuzzi: Tastiere
  • Tonio Napoletano: Basso
  • Piero Mangini: Batteria
  • Luis Agudo: Berimbau/Cuica/Agogo/African percussion
  • Max Rocci: Congas

 
 
 
   Sito Ufficiale:  
  www.???.???  

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