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Uno dei nomi storici
del progressive è legato a doppio filo con uno degli
stessi gruppi storici: questo è quanto per Tony Banks
e i Genesis.
Semplice e scontato parlare della preparazione del grande
tastierista che ha sempre proposto partiture di elevatissimo
contenuto sia tecnico che con apporto melodico. Ricordiamo
solo brevemente i fantastici stralci di pianoforte in
"The Return of The Giant", "Firth of fifth" e "The Lamb
lies down on Broadway", tanto per citarne alcuni...
Ecco che dopo il grande successo coi Genesis e qualche
lavoro solista altalenante, il nostro caro Banks torna
nel 2004 e ci propone questo lavoro basato su musiche
sinfoniche da lui scritte. L'opera ha un'impronta nettamente
classica tanto che il disco è stampato dalla Naxos,
famosa casa discografica, anche se è ben riconoscibile
la mano progressiva di chi ha scritto nota
per nota. Bisogna quindi accostarsi al lavoro con un
certo spirito: non vi si può trovare una insidia ai
capolavori classici di Mozart e Beethoven (non penso
fosse questo lo scopo...) e nemmeno un salto indietro
ai songwriting alla Genesis.
Certo è che se si riconosce subito chi c'è dietro, soprattutto
nelle tre canzoni con lo stesso Banks al pianoforte,
il disco scorre sublime e scorrevole dall'inizio alla
fine. Sia chiaro, sono presenti alcuni interventi leggermente
"telefonati" in ambito classico/sinfonico ma nel complesso
momenti come "The Gateway" e "Earthlight", le tracce
migliori, sprigionano sensazioni uniche.
Bisogna quindi prendere atto che Banks ha colpito ancora
nel segno, proponendo un prodotto complessivamente originale,
ben studiato e che merita una certa attenzione, anche,
ma non solo, per il prezzo veramente basso con cui è
messo in commercio.
...ah dimenticavo: non lo si trova nel solito scaffale
del progressive ma nel reparto della classica!
Consigliato.
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