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TILT
- Immagini per un orecchio (74) |
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Una delle icone del progressive
più originale è il gruppo degli Arti e Mestieri che si presentarono
al pubblico con questo ottimo "Tilt - Immagini per un orecchio" nel
74. Di grande impatto emotivo già la copertina: questo imbuto
gigante sospeso in aria, quasi a raccolta figurativa di tutti
i suoni e le idee del gruppo, perché nulla vada perduto a danno
dell'ascoltatore. E una volta partito il disco, ci si trova
davanti ad uno scenario spiazzante: il suono del gruppo è pieno
e duro, basato sulla tecnica sopraffina degli elementi, ma allo
stesso tempo vario e accattivante. Il violino e i sax
riescono ad amalgamarsi in maniera unica con tastiere e chitarre,
e il tutto è sostenuto dalla sezione ritmica di basso e batteria
che non si accontentano di un ruolo di secondo piano e con estrema
potenza, dovuta in prima battuta alle rullate estenuanti ma pesate
dell'ex-Trip Chirico, riescono a ritagliarsi uno spazio fondamentale nel risultato finale.  
Il disco ha un'impronta strumentale ma questo non ne
fa diminuire il valore, e le uniche due canzoni cantate,
pur risultando minormente interessanti nel complesso,
sono più che accettabili, soprattutto nella sublime
melodia di "Strips". Cavalli di battaglia che testimoniano
la potenza del suono del gruppo sono: "Gravità 9.81" e "Articolazioni".
 
Un disco fondamentale che non deve mancare.
Consigliato.
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Track list:
- Gravità 9,81
- Strips
- Corrosione
- Positivo/Negativo
- In cammino
- Farenheit
- Articolazioni
- Tilt
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Giro
di valzer per domani (75) |
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Nell'apice del precedente
Tilt, se si deve cercare un punto debole, non si può
che trovarlo nelle parti cantate. Ecco quindi la scelta
del gruppo di aggiungere all'organico il bravo cantante
Gianfranco Gaza. E da questo punto di vista "Giro di
valzer per domani" risulta migliore del precedente lavoro,
brillando in brani come "Saper sentire" e "Aria pesante".
L'impatto generale è comunque mantenuto più sullo strumentale
che sulla canzone cantata e lo stile del gruppo ricalca
le strade precedentemente percorse anche se con una
certa nuova maturità acquisita dalla maggiore coesione
tra gli elementi. Purtroppo però qui si viene ad esasperare
leggermente l'individualità di Chirico che monopolizza
forse troppo le atmosfere delle tracce, compromettendo
l'ascolto completo del lavoro. Non voglio assolutamente
mettere in discussione l'estrema tecnica del bravo batterista
per carità, ma almeno a me questa presa di posizione
in crescendo ricorda un po' quanto già avvenuto con
i Trip di "Atlantide" e "Time of Change" , visto che
le tarature in termini di drumming si differenziano
in quantità in maniera non indifferente in entrambi
i casi. D'altra parte (o viceversa come dicono i matematici...),
chissà quanti batteristi sarebbero in grado di tenere
un ritmo come in "Sagra" ...penso pochi !!!
 
Concludendo, onestamente la mia preferenza va a "Tilt"
ma non vuol dire che questo sia un disco da scartare.
Anzi ne è un perfetto completamento.
Consigliato. |
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Track list:
- Valzer per domani
- Mirafiori
- Saper sentire
- Nove lune prima
- Mescal
- Mescalero
- Nove lune dopo
- Dimensione terra
- Aria pesante
- Consapevolezza, parte 1
- Sagra
- Consapevolezza, parte 2
- Rinuncia
- Marylin
- Terminal
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Quinto
Stato (79) |
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Dopo due grandi dischi quali "Tilt" e "Giro di Valzer per Domani", il gruppo
degli Arti e Mestieri offre questo "Quinto Stato" che non è assolutamente paragonabile
ai precedenti detti. Il sound perde quasi completamente l'armonia e la forza
che caratterizzava lo stile tipico di questo gruppo e i testi sono un misero miscuglio
di parole che hanno pure la pretesa (!!!) di essere taglienti. Onestamente sono rimasto molto deluso da questo disco:
cerca di raggiungere la sufficienza nei vari momenti strumentali, dove spicca
"Vicolo", ma poi cade miseramente nelle canzoni cantate (si salva a malapena la title track).
Il nuovo cantante Rudy Passuello è lontano anni luce dal bravo Gaza e manca, secondo me,
di qualsiasi forma di espressione, dando a tutte le canzoni lo stesso taglio
e rendendole quasi noiose.
Bisogna ribadire comunque che tra canzoni cantate e strumentali
lo stile è molto diverso... anche il sempre bravo Chirico perde qui il suo smalto e splendore,
offrendo una batteria anonima e raramente ai livelli precedenti.
Che dire: ....triste. |
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Track list:
- Quinto stato
- Vicolo
- Arterio (sclerosi)
- Torino nella mente
- Mercato
- D'essay
- Arti
- Sui tetti
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LIVE / 1974 - 2000 (2002) |
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Maestoso doppio album che raccoglie moltissimo materiale dal vivo. Il primo disco
contiene registrazioni da tre concerti: Prog Fest di Vigevano del 1999,
Thunder Road di Pavia del 2000 e Torino ancora del 1999. Il secondo invece
presenta materiale del 1974 registrato al 2 Leoni di Torino, precedentemente all'entrata
in sala per l'incisione di Tilt.
 
Entrambi i dischi sono a loro modo interessanti: il primo per la curiosità nel sentire
la svolta data dalla maturazione musicale dettata dall'età, dopo anni passati dietro ai propri strumenti;
il secondo per un raffronto con il masterpiece
Tilt. Cito, ad esempio, la terza traccia "Young Man's Tale" che è la versione con un testo in
inglese di "Strips". Mi pare inutile lodare la perizia tecnica, sempre perfetta
nelle varie esecuzioni...
Assolutamente da orgasmo le tre versioni di "Gravità 9.81" anche se la seconda
del secondo disco (traccia 9) gode in me di un particolare riguardo per le devastanti
variazioni che impegnano tutto il gruppo in un finissimo lavoro
improvvisativo.
 
Vista la natura del progetto, il disco è vivamente consigliato ai grandi fans
del gruppo che vogliono accapparrarsi una guida completa sui
live, con uno sguardo sia allo stile di "ieri" che a quello di "oggi".
 
Un giorno firmai il guestbook del sito ufficiale del gruppo e Beppe Crovella
mi rispose. La cosa che mi colpì di più,
oltre allo spirito amichevole e cordiale, fu
la conclusione di quell'intervento, di cui ne riporto una parte:
"Certo, molte cose sono cambiate negli anni, ma il nostro modo di suonare,
l'atteggiamento verso la nostra musica, il modo di vedere la musica e la sua
funzione nella vita attorno a noi sono rimaste identiche, se non amplificate,
dagli anni, e, adesso mettiamo giu' l'idea di fare un giorno ... il LIVE 2025!!"
Beppe
Non c'è da preoccuparsi: noi saremo qui ad aspettarlo!
Consigliato.
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Track list:
Cd 1: 1999-2000
- Seta rossa
- Mirafiori
- Arc en ciel
- Positivo / Negativo
- No fly zone
- Nove lune prima / Zoetrope / Bonaventura
- 2000
- Estratto d'alba
- Valzer per domani
- Dimensione terra
- Nuova dimensione
- Gerico
- Ali
- Terra incognita
- In cammino
- Singin' drums
- Vigevano
- Gravità 9.81
Cd 2: 1974
- Articolazioni
- Gravità 9.81
- Young man's tale
- Corrosione
- Positivo / Negativo
- Comin' here to get you
- In Cammino
- Strips
- Gravità 9.81
- Ode
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ProgDay (2003) |
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In questa nuova era del progressive italiano dei '70
ritroviamo con gusto uno dei gruppi più originali del periodo d'oro:
gli Arti & Mestieri. Dopo il passaggio alla
ElectRomantic
e la stampa della raccolta di materiale live Live/1974-2000,
il gruppo propone questo altro disco live, anche se in studio, riportando in prima linea
classe e musicità.  
La proposta spazia lungo tutto il cammino della band anche se con notevoli
cambi di formazione: oltre agli storici Chirico e Crovella troviamo Roberto Cassetta al
basso e alla voce, Corrado Trabuio al violino e Slep alla chitarra
che arrivano ad una votazione finale più che eccellente.  
Il gusto di sentire la grinta e la classe riproposta e riportata abbondantemente,
soprattutto nelle iniziali "Articolazioni" e "Dimensione Terra", è di sconvolgente
conseguenza per l'ascoltatore, spiazzato dal pugno chiuso formato dal
muro sonoro della band basato come sempre
sul drumming intricato e quasi assillante di Chirico, e
sulle fondamentali tastiere di Crovella, su cui spiccano dei bellissimi
campioni di nastri di mellotron
(ho quasi il sospetto che sia utilizzato lo strumeno originale...).
Buone anche le altre tracce dove splende "2000", soprattutto nella parte
in cui gli strumenti compongono quell'unisono articolato in tipico stile
A&M.  
Dovendo segnalare anche qualcosa da migliorare non posso che puntare il dito
contro il punto debole storico del gruppo ovvero le parti cantate: in "Articolazioni"
alcuni acuti non sono all'insegna della controparte strumentale e
le sane riverberate non riescono a portare il risultato
entro i limiti sperati.  
Significativa anche la copertina: una
lavagna su cui i trent'anni passati
non riescono a cancellare i segni indelebili della
classe dei componenti e dell'amore per la musica.
Concludendo, il disco è vivamente consigliato agli appassionati del gruppo che
hanno la curiosità di sentire rifatti con stili e suoni (non tutti per la verità) più
moderni alcuni dei grandi classici, ricordando che, secondo me, solo per le
grandi versioni di "Articolazioni" e "Dimensione Terra"
questo lavoro assume i contorni della toccata fondamentale. |
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Track list:
- Articolazioni
- Dimensione Terra
- Comin' Here to Get You
- 2000
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TOP |
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Formazione più rappresentativa: |
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- Furio Chirico: Batteria/Percussioni (www.furiochirico.com)
- Beppe Crovella: Pianoforte/Sintetizzatore/Mellotron/Hammond (www.beppecrovella.com)
- Marco Gallesi: Basso
- Gigi Venegoni: Chitarre/A.r.p.
- Giovanni Vigliar: Violino/Voce/Percussioni
- Arturo Vitale: Sax/Clarinetto/Voce
- Gianfranco Gaza: Voce
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