|
|
|
|
|
|
Arbeit Macht Frei (73) |
|
|
|
|
|
Grandioso esordio per questa band con grandissime potenzialità tecniche dovute
soprattutto, ma non solo, all'inconfondibile e grandiosa voce di Demetrio
Stratos. Il sound del gruppo è centrato nel free jazz, stile che ricorda
lontanamente i Soft Machine e comunque ben contornato di sintetizzatori e pianoforte.
I testi sono schiettamente politici, caratteristica presente in tutta la produzione del gruppo.
Sicuramente un grande disco da cui spunta: "Luglio, agosto, settembre (nero)",
l'improvvisazione di "Arbeit macht frei", "Consapevolezza" e "240 chilometri da Smirne".
Pensavo che il gruppo celasse dietro a "L'abbattimento dello Zeppelin" un piccolo
attacco al gruppo del dirigibile ovvero i Led Zeppelin, accusati di attirare
tutta l'attenzione della scena musicale (contando anche il proponimento
di espansione oltre i confini con il suffisso international POPular group);
Enrico invece mi ha scritto rivelandomi la vera filosofia ovvero l'abbattimento
dell'imperialismo musicale che
propina sempre gli stessi pezzi, gli stessi gruppi, lo
stesso tipo di musica di consumo.
Ultima osservazione per la presenza al basso di Patrick Djivas che lascierà dal seguente disco
il gruppo per inserirsi poi nella P.F.M.. Verrà sostituito
dal grande Ares Tavolazzi che diventerà parte integrante del gruppo soprattutto
in fase compositiva, trovando grande coesione con Tofani e Fariselli.
Consigliato. |
|
|
Track list:
- Luglio, agosto, settembre (nero)
- Arbeit macht frei
- Consapevolezza
- Le labbra del tempo
- 240 chilometri da Smirne
- L'abbattimento dello Zeppelin
|
|
TOP |
|
|
Caution Radiation Area ('74) |
|
|
|
|
|
Secondo lavoro degli Area presenta come primo notevole dettaglio la new entry di Ares Tavolazzi al basso al posto di Patrick Djivas che lasca il gruppo in favore del binario P.F.M.
Il disco parte con "Cometa rossa " che rappresenta l'unico e temporaneo aggancio con il disco d'esordio soprattutto nei fraseggi all'unisono. E' inoltre uno pochi dei punti in cui si riesce a gustare la grandiosa voce di Stratos.
Il gruppo si perde poi in un agglomerato di free jazz veramente spinto e che risulta in molte parti fumoso e privo della struttura minima, con assoli caotici e velocissimi senza costruzione e particolare significato.
Ritengo "Caution Radiation Area" un tentativo, parzialmente riuscito, di scrollarsi di dosso quell'etichetta che "Luglio Agosto Settembre (Nero)" aveva cucito nella coscienza del pubblico del gruppo; un gesto estremo di destabilizzazione interna e del sistema.
Fortunatamente il successivo "Crac!" riprende la struttura melodica ed armonica, ridimensionando lo spazio improvvisativo e ridando giusto palcoscenico alla splendida voce di Stratos.
|
|
|
Track list:
- Cometa rossa
- ZYG (Crescita zero)
- Brujo
- Mirage!
- Lobotomia
|
|
TOP |
|
|
Crac! (75) |
|
|
|
|
|
Insieme a "Arbeit..." un MUST degli Area ! Dopo un disco influenzato
dall'attività di ricerca quale il precedente "Caution Radiation Area", il gruppo
ritorna leggermente verso gli orizzonti del debutto proponendo un sound decisamente
più stabile. Non che manchino i momenti di improvvisazione sia chiaro (vedi ad esempio
"Area 5"), ma
è maggiormente in luce un proponimento esecutivo di gruppo. Solo la pazzia ne
"La mela di Odessa (1920)" merita il prezzo del disco, anche se sono
presenti anche altri grandiosi momenti in "L'elefante bianco", con un synth che
ricorda vagamente atmosfere orientaleggianti, e "Gioia
e rivoluzione" dove il maestro della voce mette in mostra tutto il suo stile e la sua
bravura.
Grandioso. |
|
|
Track list:
- L'elefante bianco
- La mela di Odessa (1920)
- Megalopoli
- Nervi scoperti
- Gioia e rivoluzione
- Implosion
- Area 5
|
|
TOP |
|
|
Maledetti (76) |
|
|
|
|
|
Dei dischi di questo gruppo, questo è il più difficile da interpretare e decifrare.
"Diforisma urbano" è forse l'unica traccia in cui il gruppo ritrova la carica dei primi dischi
e propone un free Jazz dal sound tipico e cavalcante. "Gerontocrazia" dà inizio all'attività
di ricerca di Stratos accompagnato da percussioni che sembrano timpani tribali. Il brano poi
cambia e il gruppo riprende le redini riportando il contesto nei soliti termini con qualche
puntatina improvvisativa. "Scum" è il brano più forzato: un pianoforte
estremamente antisonante per un testo in stile politico tipico della band, anche se con un
piccolo taglio pessimista: In questa società...la vita è una noia sconfinata. "Giro, giro, tondo"
è, secondo me, il pezzo migliore del disco: l'attività di ricerca non ostacola oltremodo la
linearità compositiva e ne esce un piano elettrico sempre in prima fila che non disdegna un
sano ritorno all'improvvisazione nella parte finale. Segue la lunga "Caos": nove minuti di
improvvisazione estrema.
Un pugno nello stomaco ogni tanto fa bene...ma non uno dei miei preferiti. |
|
|
Track list:
- Evaporazione
- Diforisma urbano
- Gerontocrazia
- Scum
- Il massacro di Brandeburgo n.3
- Giro giro tondo
- Caos parte II
|
|
TOP |
|
|
1978 Gli Dei Se Ne Vanno, Gli Arrabbiati Restano! (78) |
|
|
|
|
|
Ultimo disco di questo gruppo che merita attenzione secondo me.
Il livello è un po' inferiore ai precedenti ma sono presenti dei buoni momenti
in "Il bandito del deserto", "Return from Workuta" e "Guardati dal mese vicino all'aprile!". |
|
|
Track list:
- Il bandito del deserto
- Interno con figure e luci
- Return from Workuta
- Guardati dal mese vicino all'aprile!
- Hommage à Violette Nozières
- Ici on dance!
- Acronistico in memoria di Laio
- "FFF" (Festa, Farina e Forca)
- Vodka Cola
|
|
TOP |
|
|
Gioia e Rivoluzione (96) |
|
|
|
|
|
Questo è stato il primo mio disco di questo gruppo:
volevo tastare il
terreno con questa raccolta! Oltre ai classici, sono presenti canzoni anche
dischi più recenti, che però perdono lucidità e smalto. |
|
|
Track list:
- Luglio, agosto, settembre (nero)
- Arbeit macht frei
- L'abbattimento dello Zeppelin
- Cometa rossa
- Lobotomia
- L'elefante bianco
- La mela di Odessa
- Gioia e rivoluzione
- L'internazionale
- Evaporazione
- Il massacro di Brandeburgo n.3
- Citazione da George L. Jackson
|
|
TOP |
|
|
Formazione più rappresentativa: |
|
|
|
|
|
- Demetrio Stratos: Voce/Organo/Percussioni
- Paolo Tofani: Chitarra/Sintetizzatore
- Patrizio Fariselli: Tastiere
- Ares Tavolazzi: Basso/Trombone
- Giulio Capiozzo: Batteria/Percussioni
|
|
|
|
|
|
|
|