Home
Reviews
Concerti
News
Best
Collaborazioni
AndYouAndI
Newsletter
Link
Extras
FAQ
About

 
 
   
 
 
 
 
   
 
 

 

ÄNGLAGåRD

 
 
 
   Epilog (1994)  
     
 

Commento di Nicola Wiri
Notavo ultimamente che ogni gruppo nel corso della propria carriera artistica ha scelto, secondo le proprie preferenze e capacità, di dedicare le proprie composizioni o ad un sound prevalentemente acustico e rilassato (il primo Pierrot Lunaire, R.A.M., Genesis ecc...) oppure più ritmico veloce o elettrico (la maggior parte dei gruppi); tra i pochi che in un unico disco hanno alternato i due gusti offrendo ad entrambi un alto livello qualitativo sono stati i Campo di Marte che, però, li hanno divisi in tracce differenti rendendoli "autonomi". Il gruppo che riesce, invece, ad alternarli ed inglobarli in uno stesso brano rilasciando pari classe e qualità eccellenti ad entrambi gli stili proposti, sono gli svedesi Änglagård.
 
Epilog è il secondo prodotto ufficiale di questo interessante sestetto che dedica strumentalmente le proprie composizioni ad alcune poesie trattanti la natura (avvenimenti o ambienti naturali, spesso metaforici); per cui, così come nella copertina viene risaltata la personificazione di un paesaggio naturale, la musica tenta a suo modo di tradurlo. Per riuscire a dare un'idea di come è strutturata la loro musica, voglio riportare una traduzione del secondo brano:

Il sole si posa lentamente, come quando cade una foglia
dei mille giorni d’autunno,
contrastandosi con l’orizzonte infuocato,
ma i colori presto lo abbandonano ad
un’ombra grigia;
nel battere del temporale e imputridendo le foglie
accende la sua foresta per iniziare
ancora una volta.

Ottimo il flauto, spesso accompagnato dal pianoforte o dalle chitarre acustiche, che ricorda le ambientazioni fiabesche che regalava Peter Gabriel al suo gruppo (le parti che preferisco sono in "Skogsranden"); preziose anche le due chitarre sempre pronte a ritoccare con logica ogni tipo di ambientazione e alternando con coerenza il suono acustico con quello elettrico a seconda delle necessità ("Sista Somrar"); una nota anche per la precisissima batteria incline ad ogni cambio di tempo; e, in conclusione, il tipico suono delle tastiere vintage usate, ci aiuta a non dimenticare il prog ormai vecchio dei settanta, al quale gli Änglagård si accostano e tengono sempre presente.
 
"Naturalmente" consigliato!

 

 Track list:

  1. Prolog
  2. Höstsejd
  3. Rösten
  4. Skogsranden
  5. Sista Somrar
  6. Saknadens Fullhet

 

TOP 


   Formazione:  
     
 
  • Anna Holmgren: Flauto
  • Jonas Engdegård: Chitarra
  • Tord Lindman: Chitarra
  • Thomas Johnson: Tastiere
  • Johan Högberg: Basso
  • Mattias Olsson: Batteria/Percussioni

 
 
 
   Sito Ufficiale:  
  www.anglagard.net  

   Guestbook -- Entra  
     
   Forum -- Entra --  
 

 

 
 
Manlio Progressive Reviews