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L'errore più grave che si potrebbe commettere con questo disco, è
il pensare di prevedere il contenuto e la forma delle composizioni
solo al leggere la presenza alla voce
di Bernardo Lanzetti, grande cantante, si sa, ma con un taglio nettamente alla
Gabriel.
In più, con ulteriore input al fallo, si può essere perfettamente consci
della sua presenza nei lavori della seconda fase (come la chiamo io) della P.F.M.,
che, francamente, non entusiasmano più di tanto. Si scopre (o almeno io scopro) invece un disco
lineare e preciso, acustico ed elettrico, con stralci veramente taglienti
e spigolosi ...una meraviglia alle mie orecchie... La voce sempre ben
impostata di Lanzetti, con una perfetta pronuncia inglese, amalgamata
magistralmente nel contesto musicale del gruppo, porta l'ascoltatore
ad affrontarsi con un risultato d'insieme, tralasciando, o meglio, non lasciando
il tempo di cercare quelle somiglianze e assonanze Gabrielliane. Netta la divisione
del disco: inizio ("Morning Comes" e "Comic Strips") e fine ("Three Hands Man",
secondo me il miglior brano) martellanti e potenti, mentre il resto
delle composizioni si assestano su toni tranquilli e spesso acustici dove
brilla soprattutto ("Going Out"). L'unico neo è, secondo me, un richiamo
(almeno a me ha fatto questo effetto) non troppo velato in "Morning Comes" ai cori di
"Child in Time" dei Deep Purple.
Onestamente non ho capito la scelta dei testi tradotti in italiano all'interno.
Concludendo, io lo ritengo un disco molto valido...a me piace!
Consigliato |
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